Sempre più minori in carico al Cisi

Il direttore generale Merzliak: «Problema importantissimo e molto delicato»
Si apre una nuova e preoccupante frontiera per i servizi del Cisi a Gorizia e nell’Isontino. Dal primo settembre a oggi, infatti, agli uffici di Villa Olga, a Gradisca d’Isonzo, quartier generale del Consorzio isontino servizi integrati, sono già pervenute otto tra segnalazioni e richieste di inserimento nei propri servizi. E tutte riguardano soggetti minori, toccando un range di età che va dagli 11 ai 17 anni.


«Siamo davanti a un problema importantissimo e molto delicato», commenta con apprensione il direttore generale del Cisi, Saverio Merzliak, che poi aggiunge: «È inutile nasconderci dietro a un dito e far finta che questo non sia un fenomeno preoccupante. Il consorzio prevede che ai propri servizi possano accedere, in deroga, minori fino ai 15 anni. Quest’anno ci sono stati presentati i casi di bambini di 11 anni, per i quali si prospettano soluzioni-ponte, una sorta di alternanza scuola-centro diurno, soluzioni che, a mio avviso, non rappresentano la strada giusta. È chiaro che il Cisi non ha intenzione di lasciare mai nessuno indietro, tanto più se si parla di giovani e giovanissimi, ma forse sarebbe meglio se questi bambini potessero restare a scuola e partecipare a delle attività in un contesto più adatto alla loro età».


Si tratta di un vero e proprio boom che secondo Merzliak ha delle cause ben precise.


«Da sociologo, questi ragazzi sono il prodotto di una società disabile - è la spiegazione del direttore generale - sia dell’individualismo sfrenato sia della perenne ricerca della velocità, credo ci sia una relazione tra le tante difficoltà di apprendimento e i modelli di comunicazione sociali e televisivi che probabilmente inducono qualche problema in più. Le nuove famiglie - prosegue - hanno inoltre un atteggiamento diverso rispetto a quelle di quarant’anni fa, oggi i genitori sono più pronti ad affidarsi ai servizi, mentre un tempo era frequente che una famiglia chiedesse aiuto soltanto quando il disabile non poteva più essere accudito in famiglia».


Per Merzliak, è anche tempo di tracciare un bilancio dei suoi primi 12 mesi al timone del consorzio isontino. Nell’ultimo anno, in particolare, è aumentato il numero di utenti del servizio per l’integrazione lavorativa, saliti dai 94 del 2016 ai 115 del 2017, con un più 22, 3 per cento, mentre è rimasto pressoché invariato il numero di utenti residenziali, con una media di 80 persone nel primo semestre (contro le 78 di un anno fa) e le 82 del secondo semestre di quest’anno (contro le 79 del 2017). Gli utenti dei centri semi-residenziali, meglio conosciuti come diurni, sono passati invece da 138 a 140, distribuiti tra quelli di Gorizia (via Orzoni e via Forte del Bosco), Monfalcone (vie Aris e Boccaccio), Grado, Turriaco, Ronchi dei Legionari, Gradisca e Cormòns. A questi, a Gorizia si aggiungono altre due strutture: la residenza protetta per disabili gravi e gravissimi in via Vittorio Veneto e il centro diurno di via Palladio, momentaneamente chiuso, che sarà trasformato in una comunità alloggio per una decina di persone.


In chiusura, va ricordata la nuova composizione del consiglio di amministrazione del Cisi. Recentemente rinnovato ha registrato la nomina della neo-presidente Gianna Zamaro (indicata dalla Regione), e dei consiglieri Pietro Biasiol, Marco Fonzar, Piergiorgio Castellan e Leila Tomasin.


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