Sei mesi a Mio, ex patron del Portogruaro Calcio

L’imprenditore Francesco Mio, amministratore di fatto della Mobili Mio Dino srl di Portogruaro, realtà molto conosciuta anche nella Destra Tagliamento, nonché ex patron del Portogruaro calcio, è stato condannato ieri a 6 mesi. Era accusato di omesso versamento di ritenute Irpef e Iva. Il giudice monocratico di Pordenone Iuri De Biasi ha concesso la sospensione condizionale della pena e ha disposto in via preventiva la confisca dei beni fino a un valore quantificato in 1.533.000 euro. Mio, 60 anni, residente a Portogruaro, era difeso di fiducia dall’avvocato Matteo Brovedani che ha chiesto l’assoluzione. L’avvocato ha spiegato che Mio non aveva potuto versare le somme in tempo perché prima aveva dato la priorità al pagamento degli stipendi dovuti ai dipendenti. Il pm, Maria Grazia Zaina, aveva chiesto la condanna a due anni.

Secondo la ricostruzione accusatoria aveva omesso di versare nel termine previsto per la dichiarazione annuale le ritenute relative agli emolumenti erogati per l’anno 2012 per un ammontare di almeno 514 mila euro. Sempre per l’accusa non aveva versato nel termine previsto per l’acconto l’Iva pari a 639 mila euro. Lo storico marchio Mio Dino era fallito nel 2014 e ad accrescere le difficoltà gestionali per Francesco Mio era stata anche l’acquisizione del mobilificio Faram, a sua volta fallito. In un altro procedimento davanti al giudice per omesso versamento delle ritenute Irpef che riguardava l’annualità precedente (il 2011) l’imprenditore era stato invece assolto. —

P.T.

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