Scorrerie sui sentieri con un vecchio trattore abbandonato nel fango

CASARSA. Un’oasi naturale danneggiata, il lavoro dei volontari delle associazioni locali distrutto: amara sorpresa, ieri pomeriggio in località Pulisuta tra Casarsa e San Giovanni, dov’è stato ritrovato un trattore abbandonato da ignoti in mezzo a solchi lasciati dagli pneumatici in quella che è un’area di torbiera nella zona delle risorgive.
Ad accorgersene, i camminatori e runner del gruppo Quelli della notte, che da gennaio percorrono questi sentieri all’interno dell’anello naturalistico che porta sino a località Sedulis, recuperato nel 2013 dall’associazione sangiovannese Amici della montagna.
Immediata la denuncia alla polizia locale: dopo i rilievi, ai quali hanno assistito anche l’assessore ai lavori pubblici, Stefano Cozzarini e il consigliere delegato all’ambiente, Michele Ciol, sono scattate le indagini.
Prima di abbandonare il mezzo, gli sconosciuti lo hanno però privato della targa e di altre indicazioni utili all’identificazione, anche se sono rimasti altri elementi per risalire alla proprietà: per questo, dall’amministrazione comunale arriva l’appello affinché facciano il primo passo per ripristinare quanto danneggiato.
«Condanno il gesto – dice Cozzarini – innanzitutto perché fa passare la voglia a tante brave persone delle associazioni locali che impegnano tempo e risorse per il proprio paese. D’altro canto, spero sia una ragazzata e quindi invito chi ha creato i danni a farsi spontaneamente avanti per poi rimettere a posto l’area col proprio lavoro».
Nel frattempo, occorrerà rimuovere il trattore, che da un lato è sprofondato nel terreno. «Non sarà facile – aggiunge Ciol – e nel frattempo quell’area della Pulisuta non sarà accessibile. Una bravata che suona come un campanello d’allarme: dov’è finito il senso civico e ambientale?».
Dal canto loro, Quelli della notte hanno deciso di reagire confermando l’uscita di corsa e marcia notturna in programma martedì 5 luglio: previste oltre 400 persone. «In barba ai vandali, noi ci saremo lo stesso – dichiarano –: speriamo che gli autori non vengano puniti con una multa, bensì costretti a ripristinare di più e meglio di prima l’ambiente».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








