Scorporo di Insiel:fino a 200 gli esuberi

Insiel sarà divisa in due: la Regione manterrà la parte pubblica scorporando la parte destinata al mercato non in convenzione. Così la Spa informatica sarà mantenuta in capo alla Regione; ora però sarà attuato un piano industriale che porterà alla riduzione del personale. Nella peggiore delle ipotesi gli attuali 900 dipendenti potrebbero diventare 700, ma numeri ufficiali ancora non sono stati resi noti.
di PAOLO MOSANGHINI


TRIESTE.
Insiel sarà divisa in due: la Regione manterrà la parte pubblica scorporando la parte destinata al mercato non in convenzione. Così la Spa informatica sarà mantenuta in capo alla Regione; ora però sarà attuato un piano industriale che porterà alla riduzione del personale. Nella peggiore delle ipotesi gli attuali 900 dipendenti potrebbero diventare 700, secondo altre fonti regionali il taglio dell’organico potrebbe riguardare non 200 ma 150 dipendenti, ma numeri ufficiali ancora non sono stati resi noti.


Il presidente della Regione Fvg Renzo Tondo, dopo il vertice di maggioranza di lunedì, ieri ha incontrato i sindacati per ufficializzare la posizione dell’amministrazione. Insiel rimarrà in capo alla Regione Friuli Venezia Giulia che manterrà la proprietà dell’azienda informatica, scorporando, come imposto dal decreto Bersani, la parte rivolta al mercato privato rappresentata, secondo le stime, da un fatturato pari a 19 milioni di euro su un totale di 106. Tondo ha illustrato questo percorso alle sigle sindacali e alle Rsu dell’azienda, ma ha anche posto l’accento sulla necessità di stilare un piano industriale, che definirà il numero di personale in esubero, da un centinaio a un massimo di 200 lavoratori. «La Giunta regionale precedente, guidata da Riccardo Illy, negli ultimi quattro anni ha assunto oltre 200 persone. Credo non fossero necessarie», è stato il giudizio del presidente Tondo.


I sindacati hanno posizioni diverse, non sono compatti. E i rappresentanti dei lavoratori di Insiel hanno annunciato che si rivedranno domani per discutere in merito alla proposta presentata dalla giunta.

«Abbiamo maturato questa scelta - ha spiegato ancora il governatore - al termine di un attento percorso di valutazione, tenendo conto delle attuali condizioni della società e degli obblighi dettati dall’attuazione del decreto Bersani, rispetto al quale abbiamo comunque ottenuto una fondamentale proroga dal Governo Berlusconi. Con questi presupposti - ha aggiunto - e preso atto della perizia della società di consulenza Ernst and Young che testimoniava la caduta libera del valore attribuito a Insiel, un buon amministratore ha il dovere di intervenire identificando la migliore soluzione possibile per il bene di tutti, dall’azienda ai lavoratori, dalla Regione a tutti i contribuenti».


La decisione del governo regionale è stata comunicata dal presidente Tondo nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali di Insiel, e al quale hanno partecipato anche gli assessori Elio De Anna (Attività informative), Sandra Savino (Patrimonio), Riccardo Riccardi (Infrastrutture) e Vladimiro Kosic (Salute).


Ora la Regione istituirà quanto prima un Tavolo di lavoro Regione-Insiel al fine di predisporre un piano industriale e un piano economico-finanziario che sarà successivamente sottoposto all’approvazione della giunta regionale.


«Apriremo anche un confronto serio e dettagliato con i sindacati - ha affermato l’assessore al Patrimonio Sandra Savino - per verificare insieme le esigenze imposte dalla riorganizzazione complessiva di Insiel, compresa quella legata a eventuali esuberi di personale per i quali saranno utilizzati tutti gli strumenti di salvaguardia a nostra disposizione».
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