Scoperti bivacchi all’ex casa della fanciulla: la polizia sgombera tre richiedenti asilo

Rigetto a vario titolo delle richieste di permesso di soggiorno e revoca dello status per due cittadini afghani e un pakistano

PORDENONE. Si erano sistemati all’interno dell’ex casa della fanciulla di via Poffabro ma la loro presenza non era passata inosservata: da giorni i residenti della zona avevano notato i bivacchi. La vicenda si è chiusa giovedì, con l’arrivo della polizia e lo sgombero dell’immobile.

La Questura, dopo la segnalazione di alcune persone all’interno di uno stabile in disuso, ha inviato gli agenti delle Volanti che hanno accertato come la presenza di persone all’interno dell’ex casa della fanciulla fosse stata notata da diversi residenti. A poco è servita la muratura degli ingressi, approntata dalla proprietà proprio per evitare ospiti indesiderati: alcune persone ugualmente erano entrate all’interno dello stabile abbandonato, ricavandone diversi giacigli.

Gli agenti, una volta entrati nella struttura, si sono trovati di fronte ad una situazione delicata: al terzo piano dell’immobile hanno trovato tre stranieri, due di origine afghana ed uno di origine pakistana, tra i 27 ed i 46 anni.

I tre erano noti alle forze dell’ordine e su di loro pendevano e condanne in materia di reati sugli stupefacenti: sono stati accompagnati in Questura per ulteriori accertamenti e denunciati dal titolare della struttura per occupazione e invasione di edifici.

Nel frattempo la Questura ha attivato l’ufficio Immigrazione, accertando come il 46enne afghano, la cui richiesta di asilo era stata respinta, risultasse essere stato condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione per spaccio dalla Corte d’Appello di Trieste e, espiata la pena, ne era stata disposta l’espulsione dal territorio nazionale. Il Questore Marco Odorisio ha quindi rigettato la richiesta di permesso di soggiorno per motivi umanitari e ha disposto il collocamento e trattenimento del cittadino afghano nel centro di permanenza di Gradisca d’Isonzo. L’uomo ieri è stato accompagnato lì dagli agenti dell’ufficio Immigrazione.

Per quanto riguarda il 29enne cittadino pakistano, che gode di protezione sussidiaria, nei suoi confronti è stata avviata la procedura con richiesta di revoca dello status alla competente Commissione nazionale di Roma.

Anche il più giovane dei tre si è messo nei guai: è ancora pendente la sua richiesta di asilo, respinta dalla Commissione territoriale del Friuli Venezia Giulia ma per la quale è stato presentato ricorso. La Questura di Pordenone ha trasmesso un’informativa alla sezione specializzata del tribunale di Trieste, che illustra i precedenti di polizia e giudiziari, riconducibili a quest’ultimo.

Una volta concluse le incombenze necessarie, l’immobile sgomberato dalla Questura è stato restituito nella piena disponibilità dei proprietari. Una situazione, quella della casa della fanciulla, sulla quale si erano accesi i riflettori già in gennaio: la Rete Solidale e Associazione immigrati Pordenone avevano denunciato lo sgombero dell’immobile ai danni di alcuni senzatetto.

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