Scontro tra cinesi e IdeaCapital per il controllo di Snaidero

Gli investitori asiatici punterebbero al 90% del capitale. Il Gruppo fornirebbe cucine per nuove abitazioni. De Agostini risponde comprando il 65% del debito delle banche. La decisione potrebbe avvenire a breve

UDINE. Il destino della Snaidero di Majano potrebbe essere scritto, nei suoi tratti salienti, nel giro di pochi giorni. Il fondo IDeA corporate credit recovery nei giorni scorsi ha trovato un accordo con le banche creditrici – Unicredit, Mediocredito (Intesa Sanpaolo), Mps, Banco Bpm e Bnl – per acquisire al 65 per cento del valore nominale il debito di Snaidero, che ammonta complessivamente a circa 25 milioni di euro. A darne notizia è l’agenzia di stampa britannica Reuters a proposito delle diverse cordate interessate a entrare in società con la famiglia Snaidero.

L’intesa IDeA-banche da questo punto di vista rappresenta un tassello determinante nell’ottica di risollevare l’azienda friulana dal cul de sac finanziario in cui s’è cacciata, nonostante i diversi tentativi messi in campo dalla governance in questi anni per farla ripartire. Ultimo quello della ricerca di un partner che secondo Reuters oggi vede in campo due soggetti diversi. Uno italiano e uno straniero. IDeA da un lato e un industriale cinese dall’altro. Il fondo di De Agostini è una “vecchia” conoscenza.

Gestito da Idea Capital Found sgr si era già assicurato in autunno un periodo di esclusiva per acquisire il 51 per cento del gruppo friulano e non è nuovo a operazioni di questi tipo, a utilizzare cioè la leva dell’acquisto di un debito per infilarsi in una ristrutturazione. Il cinese è invece una new entry. Si tratta di uno sviluppatore immobiliare, interessato a entrare in Snaidero e a scalarla fino a far suo il 90 per cento della società. Attualmente, secondo Reuters, sarebbe il preferito dal board.

«Pochi giorni or sono – fa sapere infatti l’agenzia di stampa britannica – il cda di Snaidero ha accettato la proposta dei cinesi, che prevede il rimborso del debito a lungo temine al 45 per cento del valore nominale e l’acquisto delle linee a breve termine per 8 milioni.

L’offerta proveniente dal Far East passerebbe attraverso una procedura concorsuale breve che consentirebbe alle banche di incassare meno, ma in tempi rapidi e vedrebbe l’acquirente salire al 90 per cento del capitale, lasciando il 10 per cento alla famiglia. Ai cinesi – si legge ancora – è stato concesso un periodo di esclusiva fino al 21 gennaio».

Ora però, l’accordo del fondo di De Agostini con le banche potrebbe rimescolare le carte, far saltare ogni esclusiva e spingere i contendenti a fare il proprio gioco. Più o meno scoperto. A oggi si sa – ancora da Reuters – che la proposta presentata al Cda Snaidero dall’investitore orientale prevede la produzione di 20.000 cucine destinate alle abitazioni che questi va costruendo.

Con quale impatto sugli oltre 400 dipendenti occupati oggi a Majano resta invece un punto di domanda. Interrogativo che permane anche volgendo lo sguardo alla proposta targata IDeA pur essendo, quest’ultima, avvantaggiata sulla carta in forza dell’accordo con le maggiori banche. A questo proposito, Reuters dice gli istituti pronti a iscrivere a bilancio la cessione dei crediti nel 2017, sebbene per incassare il corrispettivo dovrebbero attendere la costituzione del fondo IDeA Corporate Credit Recovery 2, soggetto attuatore dell’investimento.

Pochi giorni e i confini dell’operazione potrebbero essere definiti. Al netto di chi sarà il futuro partner, una cosa è ormai certa: Snaidero non sarà più (al 100%) friulana. Non se l’avrà vinta IDeA facendo sua la quota di controllo del 51 per cento, tantomeno se l’operazione andrà a segno al cinese che punta addirittura al 90 per cento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto