Scontro, Cc carnico muore in Cadore

BELLUNO. Un sorpasso, il tentativo di rientro, lo schianto della Stilo d’ordinanza con l’Audi che proveniva in senso opposto: Patrick Incardona, 42 anni, brigadiere vicecomandante della stazione carabinieri di Auronzo, originario di Treppo Carnico, è morto un’ora dopo l’arrivo al pronto soccorso di Pieve.
Erano le 6.15 di ieri quando sulla statale 51, poco prima delle gallerie a Rivalgo, si scatena l’inferno. Il sottufficiale viaggiava a bordo della Stilo dei carabinieri: direzione Belluno, Incardona era diretto al comando di Padova per visite mediche semestrali alle quali viene sottoposto chi ha effettuato missioni all’estero.
Davanti a lui una Lancia e un camion della Cadore asfalti; in senso contrario la Audi station wagon condotta da Gabriele Girardi, 36 anni, del centro Cadore. Un battito di ciglia, la tragedia: la Stilo che di slancio cerca il sorpasso dei due mezzi e, nel tentativo di rientrare in extremis, si schianta con l’Audi.
Le due auto impattano, disfano le fiancate, poi vengono proiettate a un centinaio di metri l’una dall’altra. La Stilo entrerà in contatto anche con lo spigolo destro del camion della Cadore asfalti.
Per Patrick Incardona non c’è nulla da fare: l’ambulanza dell’ospedale di Pieve lo porta al pronto soccorso dove il brigadiere dei carabinieri muore circa un’ora dopo. I familiari daranno il sì alla donazione dei bulbi oculari.
Ferite lievi e choc per il conducente dell’Audi, Gabriele Girardi, poi dimesso con prognosi di una decina di giorni. Illeso il camionista della ditta edile, così come illeso anche il conducente della Lancia, anche l’unico testimone che abbia saputo raccontare qualcosa di definito alle pattuglie della Polizia stradale che sono intervenute.
«Come se fosse scoppiata una bomba»: questo il senso di chi è stato sul posto. Auto praticamente disintegrate e pezzi ovunque in un raggio ampio decine e decine di metri.
Sul posto, dopo i soccorsi, il compito di effettuare i rilievi è toccato alla polizia stradale di Valle: la pattuglia con a bordo il comandante della sezione cadorina, l’ispettore De Mas, poi altre due pattuglie della sezione di Belluno. Sul posto anche i carabinieri: il comandante provinciale Ettore Boccassini, il comandante della compagnia di Cortina, Fatone dal quale dipendono la stazione di Auronzo e la squadra del soccorso alpino dei carabinieri della quale Incardona era un perno, i comandanti di Belluno Latino e di Longarone, Di Tullio. Traffico bloccato per ore. Arma e comunità in lutto per la tragedia. Il brigadiere non aveva guardato in faccia a nulla un giorno di luglio, non più tardi di due mesi fa, quando saltò dall’elicottero del Suem per sventare il tentativo di suicidio sulla Croda de Toni, a 2.300 metri di quota: il ventenne che riuscì a imbracare al volo aveva già le gambe penzoloni. Ieri il rischio non ha dato via di scampo su quel rettilineo dell’Alemagna.
La polizia stradale (sul posto anche i vigili del fuoco di Pieve) ha cercato di ricostruire la dinamica sulla base di qualche testimonianza. Tra gli esami di rito previsti per legge, anche quello dell’etilometro: tutti sono risultati negativi. Sotto esame c’è anche la velocità alla quale ipoteticamente andavano i mezzi che si sono schiantati: pezzi e detriti sparsi, a chi è arrivato hanno offerto un tragico scenario da guerra. La magistratura aprirà un fascicolo per omicidio colposo.
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