Scavi nella cava di calcare La Regione dice sì alla Zillo

Il cementificio potrà operare alla Claupa, tra Maniago e Frisanco, fino al 2024 La variante in diminuzione prevede 4 milioni di metri cubi di materiale estratto

MANIAGO.

Via libera agli scavi ridotti sino al 2024 alla Zillo di Fanna. Si tratta della cosiddetta variante in diminuzione, con cui la Regione ha concesso al cementificio di procedere con la coltivazione e la ricomposizione ambientale della cava di calcare per cemento Claupa, ubicata tra Maniago e Frisanco. L'accordo risale al 2009, quando la società si impegnava a presentare, in cambio del parere favorevole del Comune sul progetto allora in istruttoria, una variante in diminuzione che avrebbe dovuto comportare una minor escavazione della cima del monte San Lorenzo e un minor quantitativo di materiale scavato nei due Comuni, nonché un minor tempo di coltivazione.

Con il progetto attualmente in istruttoria, la Zillo di fatto ha adempiuto a tale accordo tre le parti, ma in considerazione del lasso di tempo intercorso dalla data di emissione dell’atto di intesa, al 6 febbraio 2014, è stato richiesto alla società, tra l’altro, di indicare la volumetria estratta dal 2009 a oggi, al fine di precisare l’effettiva cubatura da autorizzare in conformità all'accordo siglato cinque anni fa. La Zillo ha precisato che la volumetria estratta è pari a 616 mila 369 metri cubi e che i volumi residui al 31 dicembre 2013, distinti per Comune, sono 2 milioni 186 mila 598 per Maniago e un milione 964 mila 802 per Frisanco.

Controlli, questi ultimi, che hanno portato al progetto di variante in diminuzione, comprensivo del piano di gestione dei rifiuti di estrazione, fino al 2024, per un quantitativo di materiale estratto pari a 4 milioni 151 mila metri cubi. Per la Regione, visto che il materiale confluisce nello stabilimento di Fanna per la trasformazione in cemento, sussistono i presupposti di interesse generale e pubblica utilità, già valutati quando la richiesta era per uno scavo di quasi due milioni di metri cubi in più. Al di là dei piani, di recente, a mettere in allarme i comitati ambientalisti era stato il nuovo progetto della Zillo sulla cava del colle Albareit, a Maniago. Il piano riguarda la realizzazione di una nuova strada, in gergo tecnico pista, a servizio della cava. Un intervento dal notevole impatto ambientale, stando almeno al progetto presentato dalla Zillo in una seduta di consiglio comunale aperto tenutasi a settembre 2012.

Si parlava infatti di una pista lunga 313 metri, larga 7, che interessava un’area di 6.300 metri quadrati, di cui 1.720 fuori del perimetro della cava, in una zona tra l’altro soggetta a vincolo paesaggistico. Ma l'assessore all'Ambiente, Cesare Monea, ha garantito che «si tratta di una nuova strada, ma non come era stata pensata in origine. Sarà infatti realizzata all'interno del perimetro della cava».

Giulia Sacchi

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