Scarello agli amici chef nella notte delle 23 stelle: «Siete il meglio: l’Italia»

Cena delle cene allo showroom Autostar a Tavagnacco. Centotrenta vip a tavola. Il ricavato alla fondazione Russiz
Tavagnacco 7 maggio 2018. Cena con tredici Chef stellati ed Emanuele Scarello all' Autostar. © Petrussi Foto Press
Tavagnacco 7 maggio 2018. Cena con tredici Chef stellati ed Emanuele Scarello all' Autostar. © Petrussi Foto Press

Scarello agli amici chef nella notte delle 23 stelle: "Rappresentiamo l'Italia, il massimo che c'è"

Per Emanuele Scarello “la cena delle cene”, un evento unico capace di riunire il meglio che c’è. E a guardare i volti dei commensali che ieri sera si sono goduti la serata finale dei festeggiamenti per i 130 anni del ristorante Agli Amici, la definizione dello chef appare più che mai azzeccata.

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C’era tutta l’eccellenza culinaria d’Italia a celebrare la straordinaria storia del ristorante due stelle Michelin e unico Relais&Chateaux in regione. Negli spazi showroom Bmw Autostar a Tavagnacco 130 ospiti si sono tuffati in un’esperienza sensoriale senza precedenti. Tredici grandi chef, tutti operativi nelle cucine di altrettanti Relais&Chateaux, hanno preparato infatti un menù in onore della famiglia Scarello. Emanuele non è rimasto a guardare, ha indossato il grembiule e ha firmato un tavolo tutto suo. Ma la cena, iniziata attorno alle 21, ha anche esaltato la solidarietà: il ricavato andrà alla casa famiglia della fondazione Villa Russiz.

Gli ospiti hanno scoperto il proprio chef di riferimento solo una volta raggiunta l’elegante location. Cos’hanno assaporato? Luca Mattioli (“Mirazur” a Mentone) ha realizzato una sella d’agnello, carote, kumquat, Andrea Cannalire (“La Sommità” di Ostuni) ha servito tortelli di formaggio di capra, salsa di vongole, nero di seppia, ricci di mare e plancton.

Tavagnacco 7 maggio 2018. Cena con tredici Chef stellati ed Emanuele Scarello all' Autostar. © Petrussi Foto Press
Tavagnacco 7 maggio 2018. Cena con tredici Chef stellati ed Emanuele Scarello all' Autostar. © Petrussi Foto Press

Chi era seduto al tavolo di Vincenzo Candiano (“Locanda Don Serafino” di Ragusa) ha potuto provare il finto tonno rosso con cipollata contemporanea. Plin ripieno di provolone di bufala con croccante di guanciale, cipolla di Montoro ai carboni vegetali ed emulsione di sedano rapa allo zafferano è stata una delle perle di Ernesto Iaccarino (“Don Alfonso” a Sant’Agata sui due Golfi).

Con il maialino umbro glassato con chutney di mele e pancia croccante Valentino Palmisano (“Vespasia” a Norcia) ha conquistato i suoi ospiti. Riccardo Monco (“Enoteca Pinchiorri” di Firenze) ha stupito con il risotto al succo di peperoni arrosto, midollo alla plancha e capperi fritti. Gaetano Trovato (“Arnolfo” a Colle Val d’Elsa) ha fatto conoscere la Toscana con i ravioli, maialino di Cinta Senese, fagioli zolfini di Prato Magno mentre Alessandro Negrini (“Il Luogo di Aimo e Nadia” a Milano) ha proposto gli spaghettoni di grano duro di Benedetto Cavalieri al cipollotto fresco e peperoncino.

Tavagnacco 7 maggio 2018. Cena con tredici Chef stellati ed Emanuele Scarello all' Autostar. © Petrussi Foto Press
Tavagnacco 7 maggio 2018. Cena con tredici Chef stellati ed Emanuele Scarello all' Autostar. © Petrussi Foto Press

Fabio Abbattista (“L’Albereta” di Erbusco) ha portato al tavolo il risotto agli scampi, capperi e berberé ed Enrico Cerea (“Da Vittorio” a Brusaporto) ha estasiato con il raviolo di Taleggio con ragù di ossobuco. Giuseppe D’Aquino (Villa Cordevigo di Cavion Veronese) ha servito un gambero di Mazara, papaia, mango, finocchio ghiacciato, maionese di crostacei, Luca Zecchin (“Da Guido” a Costigliole di Santo Stefano Belbo) è invece partito dall’anguilla cotta al vapore, gel di carpione al Moscato d’Asti, tuorlo d’uovo marinato. Il petto di piccione con cannolo gratinato farcito della sua coscia, pesto di ortica è stato il piatto preferito di Fabrizio Borracino (“Borgo San Felice” a Castelnuovo Berardenga).

Prima di mettersi ai fornelli gli chef dalle 23 stelle si sono ritrovati a “casa Scarello” e a loro si aggiunta Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri.

«È un onore per me ospitarvi – ha detto, emozionato, Emanuele, da poco nominato vicepresidente della delegazione italiana di Relais&Chateaux -. Solo noi potevamo fare 14 cene contemporaneamente. Rappresentiamo l’Italia, il massimo che c’è». «Come soddisfate i palati dei clienti?», «Qual è stata la stella più emozionante?»: gli studenti dello Stringher si sono rivolti agli chef per esaudire alcune curiosità e, così, cominciare a sognare.


 

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