Sbloccato a Pordenone lo scalo merci ferroviario

Fs cede i terreni a ridosso della Udine-Venezia. Parte la scommessa sul polo intermodale, 7 binari a disposizione, investiti 18 milioni in 5 anni

PORDENONE. I vertici di Ferrovie dello Stato e Rete Ferroviaria Italiana scommettono sull’Interporto di Pordenone. E lo fanno cedendo al centro logistico un’area di 30 mila metri quadrati e i binari dello scalo merci, a ridosso della linea ferroviaria Udine-Venezia.

Ciò consentirà al polo presieduto da Giuseppe Bortolussi di ampliare e potenziare il Terminal intermodale, avviando una serie di investimenti nell’arco di cinque anni, pari a 18 milioni di euro. Questo passaggio, che fa seguito alla convenzione attuativa sottoscritta a ottobre, si è concluso positivamente grazie al supporto delle strutture territoriali di Rfi e di Ferservizi.

Ora che il polo logistico ha compiuto anche questo passo, possono prendere il via gli interventi strutturali necessari allo sviluppo del terminal su una superficie complessiva di 180 mila metri quadrati. A tal proposito sono già stati depositati in Comune i progetti per la realizzazione delle opere; in particolare si procederà ad aumentare il numero dei binari ad uso di Interporto che diventeranno complessivamente sette, di cui tre elettrificati.

Inoltre verrà allungata l’asta operativa, che passerà dagli attuali 350 ai 750 metri così come previsto dagli standard europei. Quindi si acquisteranno le attrezzature funzionali all’intermodalità, per il carico e lo scarico delle merci, ed alla realizzazione di aree attrezzate per consentire lo stoccaggio la movimentazione dei materiali. Questa prima tranche di lavori, che prenderà il via entro la prossima estate, prevede un investimento pari a circa 8 milioni di euro utilizzando fondi propri e della Regione.

C’è poi un’altra partita sulla quale Interporto sta concentrando l’attenzione. La realizzazione della stazione elementare, prevista da Rfi nella seconda fase degli interventi, richiede la costruzione di magazzini raccordati per il deposito temporaneo delle merci. Si aggiunge poi lo sviluppo di un’area industriale attigua in cui si possano insediare nuove realtà produttive che hanno necessità di un collegamento diretto alla ferrovia.

Il terminal ferroviario sarà inoltre integrato con un moderno sistema doganale, già presente nell’Interporto, per velocizzare le operazioni di import/export delle merci. «In questo caso il nostro investimento sarà pari a 10 milioni di euro, tra fondi propri e dei privati, che aggiunti agli otto per l’ampliamento e potenziamento del terminal, costituiscono una salutare iniezione di energie nel sistema locale. Ciò contribuirà a sostenere lo sviluppo economico ed imprenditoriale non solo della provincia di Pordenone ma anche del Friuli Venezia Giulia e vicino Veneto. Tutto ciò è stato reso possibile grazie al fatto che i vertici di Ferrovie dello Stato hanno creduto e scommesso su Pordenone e il suo Interporto; in esso hanno riconosciuto un hub che potrà mettere in rete non solo altre aree simili del Paese ma anche quelle presenti nell’Europa dell’Est».

Altro passo importante quello previsto in calendario entro il prossimo mese di marzo. «Allora – spiega il presidente di Interpoto Giuseppe Bortolussi - firmeremo con Rfi il contratto di raccordo. Questa operazione rappresenta la consegna della “licenza a operare” affinchè la futura stazione elementare, in seno al polo intermodale, possa essere pienamente inserita nelle tratte europee dello scambio merci su rotaia».

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