Savio, lavoratori in sciopero per il premio di risultato

Ancora scioperi alla Savio macchine tessili di Pordenone (428 addetti): ieri i lavoratori hanno incrociato le braccia per due ore, all’inizio di ogni turno, in segno di protesta per il premio di risultato. Una questione che tiene banco da inizio anno, ma a un dunque non si è arrivati.
L’incontro – ennesimo – della scorsa settimana tra azienda e sindacati si è chiuso con un nulla di fatto. Oggi pomeriggio nuovo faccia a faccia tra impresa e Gianni Piccinin (Fim), Maurizio Marcon (Fiom) e Roberto Zaami (Uilm). «Siamo penalizzati sulle quote economiche, soprattutto quelle impiegatizie, su malattia e permessi, sull’organizzazione e sui metodi di lavoro, sulla professionalità e sulla parte che riguarda l’ultrattività del contratto – si legge nel volantino diffuso dalle Rsu di Fim, Fiom e Uilm –. L’esito delle assemblee è stato unanime e chiaro: le lavoratrici e i lavoratori di Savio non ritengono adeguata la proposta aziendale sul premio sia per la chiusura dell’integrativo sia per la tutela reale del posto di lavoro».
I dipendenti rivendicano «il diritto di avere un contratto integrativo che abbia contenuti che valorizzino il lavoro, le maestranze e quindi anche l’azienda. Per questi motivi, l’ultrattività del contratto risulta essere uno strumento indispensabile per un tavolo costruttivo. Questi per noi rappresentano gli elementi fondamentali – si legge in chiusura del volantino –. Se Savio non dimostra un’apertura seria su tali tematiche, la protesta continuerà».
Lavoratori e sindacati sono determinati. L’auspicio è che nel confronto odierno si registri una svolta. L’ultimo rinnovo dell’intesa risale a sei anni fa. Nel 2015 è scaduto l’accordo e nel 2016 si è deciso di optare per la proroga di un anno. Il 2017 è stato all’insegna del confronto, che però non prodotto risultati. Si sciopera da mesi, ma per ora nessun passo avanti. (g. s.)
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