Savi: il “Donna maior” per mia madre Stefania

Cristina Savi non è una donna qualunque. Può sembrare, questa, una frase scontata per chi non la conosce: in realtà, chi ha avuto occasione, nella propria vita, di entrare in contatto con lei sa quanto quella frase sia la verità. E lo sa bene Soroptimist di Pordenone che ha assegnato a Cristina il premio Donna maior, attribuito alle più valide e importanti figure femminili della provincia. A Cristina, colonna delle pagine culturali del Messaggero Veneto, il premio è stato assegnato per aver saputo «coniugare all’attività lavorativa l’attenzione alle dinamiche sociali del nostro tempo, con forte vocazione alla solidarietà».
Solidarietà che si esprime, tra i vari aspetti, con l’impegno nella missione keniana di Mugunda e con la creazione (assieme ad altri volontari) della Biblioteca di Sara in ricordo di una cara amica, e collega. Il riconoscimento è stato consegnato a Cristina dalle mani della presidente Soroptimist club di Pordenone, Fulvia Mellina, e della vicepresidente nazionale Patrizia Salmoiraghi. Un premio che Cristina ha dedicato, non senza commozione, alla madre Stefania «perché per me è lei la Donna maior». Un percorso, quello di Cristina, fatto di lavoro – quello di giornalista – e di valori sociali, come affermato da Annamaria Poggioli, intervenuta da amica, prima che presidente della commissione regionale pari opportunità. Parole di elogio, oltre che dai vertici di Soroptimist, anche da Giovanni Pavan, presidente della Camera di commercio, e dal sindaco Claudio Pedrotti.
Al termine della cerimonia Marinella Chirico, giornalista Rai, ha condotto il convegno “Sviluppo ed etica” con Cristina, Eleonora Perfetto, per il progetto “Biblioteca di Sara” e Genevieve Henrot Sostero, responsabile per l’Italia del progetto internazionale Soroptimist in Ruanda. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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