Sauris, l’ex sindaco Lucchini rinviato a giudizio per abuso d’ufficio

SAURIS. L’ex sindaco del Comune di Sauris Stefano Lucchini, 50 anni, è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio sulla vicenda dell’impianto di teleriscaldamento a biomasse.
Lucchini è accusato di aver procurato intenzionalmente ingiusto vantaggio patrimoniale a Fausto Schneider e alla “Lumiei impianti” pure di Sauris, poichè il 16 aprile del 2013 stipulò un contratto di transazione con quest’ultimo che, a capo di un’Associazione temporanea di professionisti, aveva assunto l’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva dell’impianto.
Secondo la tesi accusatoria il Comune, pur avendo accertato che l’impianto di teleriscaldamento di Velt syn-gas non funzionava per gravi vizi progettuali ascrivibili allo stesso Schneider, aveva concesso a quest’ultimo e alla Lumiei impianti la messa in funzione e la gestione per 20 anni dell’impianto, verso un canone annuo di 45 mila euro.
Contestualmente il Comune avrebbe concesso agli stessi l’uso esclusivo e gratuito della rete di teleriscaldamento con oneri di manutenzione straordinaria a carico dell’amministrazione comunale, mentre Schneider e la Lumei si impegnavano a realizzare a proprie spese entro 6 mesi i lavori per la messa in funzione dell’impianto.
La stipula di tali accordi avrebbe, secondo l’accusa, violato i principi di trasparenza e non discriminazione, attraverso una gara informale con invito ad almeno cinque soggetti e criteri selettivi in base ai quali gli affidatari di incarichi di progettazione non possono essere affidatari di concessioni di lavori pubblici per i quali abbiano svolto attività di progettazione. Lucchini, difeso dal legale di fiducia Salvatore Spitaleri dovrà presentarsi il 23 febbraio dinanzi ai giudici del tribunale di Udine riuniti in composizione collegiale per difendersi dalle accuse.
L’avvocato Spitaleri anticipa che: «I provvedimenti sono stati assunti dal consiglio comunale con tutti i pareri tecnici e di legittimità conformi e il sindaco si è limitato a stipulare i contratti quale rappresentante legale dell’Ente. Senza la scelta di affidare a un privato la sistemazione dell’impianto vi era il rischio dell’ennesima cattedrale pubblica inutilizzabile, mentre ora – assicura Spitaleri – l’impianto funziona e assicura al Comune un canone di 45 mila euro l’anno e la fornitura del teleriscaldamento per i più importanti edifici pubblici. L’asserito vantaggio per il gestore, infine non è stato calcolato».
«Nella comprensibile delusione per l’allungamento dei tempi di un processo che non doveva nemmeno iniziare – aggiunge – va evidenziato che il rinvio a giudizio, per come motivato, anticipa ragionevolmente un’assoluzione in merito».
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