Sartoria Chiussi, nessuna bancarotta: presidente assolto

Sentenza del tribunale collegiale dopo il fallimento del 2013 Era accusato di avere distratto soldi e capi d’abbigliamento

Abbassare le serrande della boutique di piazza San Giacomo 24, a seguito della sentenza di fallimento giunta alla vigilia di Natale del 2013, era stato un primo duro colpo per la famiglia Chiussi, abituata a vantare marchi di livello e clienti di prestigio nella sua storica sartoria. Poi, ad appesantire il clima e la crisi, si era aggiunta l’inchiesta per bancarotta fraudolenta avviata dalla Procura nei confronti di Mario Socin-Chiussi, che della srl era stato il presidente. Era accusato di avere distratto, occultato o comunque dissipato 611 euro in tutto e capi d’abbigliamento per un valore complessivo di 35.119,22 euro. Da ieri, degli ultimi due anni di processo non resta che un brutto ricordo: il tribunale di Udine lo ha assolto con formula piena «perchè il fatto non sussiste».

Il verdetto è stato emesso dal collegio presieduto da Angelica Di Silvestre (a latere, i colleghi Mauro Qualizza e Luca Carboni), a fronte della richiesta di condanna del pm Barbara Loffredo a due anni di reclusione. Socin-Chiussi, che oggi ha 74 anni e risiede a Lignano Sabbiadoro, era difeso dall’avvocato Sara Frattolin. È stato il vaglio dibattimentale ad accertare l’insussistenza delle contestazioni che gli erano state mosse. Quanto alla somma che la Guardia di finanza aveva ipotizzato essere stata distratta dal fondo cassa, la difesa ha dimostrato essersi trattato di soldi adoperati per l’acquisto delle marche da bollo necessarie alla presentazione dell’auto istanza di fallimento. Rispetto ai capi d’abbigliamento “non di campionario” che l’allora presidente era stato accusato di avere fatto sparire, sulla scorta della dichiarazione del curatore fallimentare, che aveva rilevato una discrepanza tra l’elenco della merce giacente allegata all’istanza di fallimento e quanto da lui riscontrato, l’avvocato Frattolin ha insistito sull’assenza di un verbale attestante tanto le modalità, quanto l’esito della conta effettuata.

Specializzata nella confezione di abiti maschili su misura venduti in tutto il mondo, ai tempi d’oro Chiussi aveva avuto come clienti artisti e scrittori del calibro di Gabriele d’Annunzio, Afro e Dino Basaldella, Giorgio Albertazzi, e gli imprenditori Illy, Zanussi e Menazzi Moretti. In piazza San Giacomo era arrivata nel 2012, dopo essere stata per anni presente in via Cavour con il marchio Hermes.

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