Santarossa, terzo incendio in quattro mesi Stavolta distrutto il reparto imballaggio

PRATA
Terzo incendio in quattro mesi nell’ex mobilificio Santarossa di Villanova di Prata. E se è vero che tre indizi fanno una prova – sui primi due roghi è aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di incendio doloso – ieri sera sul posto hanno lavorato molti investigatori. Perché, come meno di un mese fa, sempre di martedì e sempre il giorno dopo il maltempo e sempre di sera, si sono scatenate le fiamme, anche ieri alte una ventina di metri, che si sono viste sino a chilometri di distanza.
Strada provinciale Pordenone-Oderzo intasata di curiosi e luci accese sino a notte fonda nelle abitazioni attorno allo stabilimento di via della Chiesa. Via vai di mezzi dei vigili del fuoco, quattordici di Pordenone e dei distaccamenti di Maniago, Spilimbergo e San Vito al Tagliamento, di Udine, di Treviso e della Base di Aviano che hanno effettuato i rifornimenti d’acqua anche dagli impianti messi a disposizione dalla vicina FriulIntagli.
L’allarme è scattato alle 19.30 quando alcuni residenti nelle abitazioni circostanti hanno notato una colonna di fumo alzarsi dal centro del corpo fabbrica risparmiato dai roghi precedenti. Le prime partenze dei pompieri sono arrivate quando la situazione era ancora questa.
Solo poco meno di un’ora dopo si è scatenato un incendio generalizzato che ha coinvolto tutto lo stabilimento. Si sono viste lingue di fuoco alte anche una ventina di metri distruggere lo scatolificio e un piccolo reparto adibito a magazzino nel retro della fabbrica. Sino a tarda sera non si avevano notizie di persone coinvolte.
Che si tratti di un incendio doloso, come i due precedenti, è un sospetto che si fa sempre più strada tra i carabinieri della Compagnia di Sacile col comandante maggiore Michele Grigoletto e il comandante del reparto operativo maggiore Pierluigi Grosseto che hanno eseguito già in serata un sopralluogo assieme al pubblico ministero titolare dei due fascicoli precedenti Federico Baldo.
Sono 25 le persone impiegate nello stabilimento e le ultime terminavano il turno di lavoro tra le 17 e le 19. «Quando siamo usciti non c’era alcun problema né abbiamo visto anomalie», hanno detto. A presidiare la fabbrica da tempo ci sono due guardie giurate: una all’esterno e una all’interno. «La zona colpita dall’incendio – hanno aggiunto alcuni operai – è quella della macchina che produce cartoni e imballa i mobili. In quell’area ci sono anche vecchi mobili».
«Purtroppo sta diventando routine», la considerazione amara dei residenti. Ora preoccupati per ciò che respirano: sarà l’Arpa, oggi, a valutare la qualità dell’aria. —
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