Sant’Antonio ha il suo organo «La musica avvicina a Dio»

Le parole del parroco don Andrea Dazzan alla cerimonia di inaugurazione Alla cerimonia presente anche il vescovo Pellegrini. Il concerto inaugurale

PORCIA

Il vescovo, monsignor Giuseppe Pellegrini, ieri pomeriggio ha benedetto il nuovo organo della chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Porcia: tanti i fedeli che hanno voluto essere presenti a un momento molto importante della vita della comunità, accolta nel luogo di culto dal parroco, don Andrea Dazzan.

Sono intervenuti anche il sindaco, Giuseppe Gaiarin, e l’assessore alla cultura, Roberto Calabretto. Lo strumento è stato costruito dalla ditta Francesco Zanin di Codroipo, con il sostegno della Fondazione Friuli. Oltre al contributo della Fondazione Friuli, la realizzazione dell’organo è stata possibile grazie al sostegno della comunità parrocchiale di Sant’Antonio e della ditta Bortolin Kemo.

Don Andrea ha evidenziato che la musica ha la capacità di avvicinare a Dio e che da ieri Sant’Antonio dispone di un ulteriore elemento rafforzativo della propria identità. Concetti sottolineati anche da Gaiarin e Calabretto. Evidenziato, infine, lo sforzo messo in atto dall’ex parroco, don Eligio Maset, scomparso alcuni anni fa, per cementificare ulteriormente la collettività, anche attraverso il sogno di dotare di un organo la chiesa. Sogno che da ieri è realtà.

Il concerto d’inaugurazione ha visto protagonisti i Filarmonici friulani, i musicisti dell’Accademia musicale Naonis, il coro parrocchiale Don Eligio Maset e l’organista Alberto Gaspardo. Sono state eseguite musiche di Botor, Perosi, Händel, Bach, Vivaldi e Marcello. Molto apprezzate le esibizioni, caratterizzate dall’elevata qualità artistica.

Per quanto concerne il percorso culminato nella giornata di ieri, a luglio è stata ultimata la costruzione del nuovo organo a canne. La chiesa, di recente costruzione, aveva bisogno di uno strumento musicale che accompagnasse in modo adeguato e solenne le celebrazioni liturgiche. Si è voluta ricercare un’ottimale diffusione sonora e un buon risultato estetico: per questo, è stato deciso di costruire un organo a trasmissione elettrica con una facciata di canne molto articolata. La consolle, che si trova a lato del presbiterio, dispone di due tastiere e pedaliera. Il totale delle canne ammonta a 586: sono state realizzate parte in legno e parte in lega di piombo e stagno nel laboratorio della ditta Zanin, secondo l’antica tradizione. Dopo le lunghe fasi di costruzione con criteri e metodi artigianali avvenute in laboratorio, si è provveduto al montaggio dello strumento in chiesa, quindi alla delicata fase dell’intonazione delle canne.

Questo strumento, oltre ad accompagnare le celebrazioni liturgiche, potrà essere utilizzato anche per concerti come solista e con accompagnamento di altri strumenti d’orchestra. –



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