Sanità, il “nodo” personale «La Regione rispetti i patti»

SACILE. «La Regione sostenga la nostra azienda ospedaliera». Per il sindaco sacilese Roberto Ceraolo vale il detto latino “pacta servanda sunt” (i patti sono da rispettare) nella struttura sanitaria in via Ettoreo. «Si sostenga l’azienda garantendo il personale» incalza. Intanto al secondo piano del padiglione Meneghini sono partiti i lavori per il polo di procreazione medicalmente assistita che traslocherà dall’ospedale di Pordenone a Sacile forse a fine anno. Il Modello Sacile ingrana un’altra marcia.
Il sindaco. «Ho manifestato più volte il mio dissenso rispetto al complesso della riforma sanitaria regionale: ritengo che penalizzi il territorio pordenonese – puntualizza Ceraolo – er converso non ho mai nascosto l’apprezzamento per le scelte riguardanti la struttura sacilese». La riforma della sanità è stata anticipata dal Modello Sacile. «Un modello avviato da tempo, sapendo che se cambia la domanda di salute, devono cambiare anche le risposte – evidenzia il primo cittadino – Quindi, consolidamento di tutti i servizi esistenti e avvio di nuovi, come la Pma, per occupare tutti gli spazi disponibili nel contenitore ospedaliero: questi erano i patti, sin qui sostanzialmente mantenuti». I dettagli? «La cardiologia è cresciuta, allargando i confini della sua capacità attrattiva, come i servizi nella fisiatria – Ceraolo arriva al cuore della questione – Ma questo modello deve essere adeguatamente sostenuto: non è possibile che si blocchi tutto per un’assenza. Non sono cose imprevedibili, vanno anticipate e risolte: la Regione deve sostenere l’Azienda ospedaliera. Va garantito, quindi, il personale necessario allo scopo». Il nervo scoperto è il ritardo nelle sostituzioni dei camici bianchi. «Si mette a rischio la tenuta anche di quei presìdi dove possono essere visibili i benefici (pochi) della riforma» conclude Ceraolo.
Il cantiere. Aperto il cantiere della nuova sede del servizio di procreazione medicalmente assistita. Il costo totale dei lavori è di 700 mila euro, di cui 620mila per la parte edile e impiantistica: 80 mila euro saranno investiti in dotazioni medicali di crioconservazione. Nove mesi di lavori previsti: il trasloco potrebbe essere aCapodanno 2018. La Pma avrà a Sacile più spazi e servizi rispetto all’attuale sede di Pordenone, tanto che si candida a polo di riferimento regionale. La Pma guidata da Francesco Tomei ha fatto registrare centinaia di prestazioni di fecondazione all’anno, con il 40% in arrivo dal Veneto. «Nella struttura in via Ettoreo – osserva Giorgio Siro Carniello artefice del Modello Sacile – ci sono funzioni sanitarie di alta specialità, come la Pma. La qualità dei professionisti e il loro entusiasmo sono gli elementi che fanno la differenza».
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