Sangue dei macelli nei campi: denunciati

Due persone smaltivano così gli scarti di bovini e suini. Scoperti dopo tre mesi da forestali del Noava e polizia locale

Elisa Michellut / udine

Il giallo delle tracce di sangue scoperte in aperta campagna, in una zona del Friuli collinare, è stato risolto: provenivano da un’attività abusiva di smaltimento. Ci sono voluti tre mesi di appostamenti, anche notturni, e decine di ore dedicate alle indagini, particolarmente complesse. Alla fine il mistero è stato chiarito. Sono stati i forestali del Noava, il Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale del Corpo forestale regionale, in collaborazione con la polizia locale, a scoprire i fatti e i responsabili.

Il sangue, proveniente da attività di macellazione di suini e bovini, veniva raccolto all’interno di alcuni grossi contenitori, caricato su un furgone e poi trasportato in aperta campagna, dove veniva abbandonato. Dagli accertamenti effettuati (si parla di centinaia di litri) il sangue smaltito non è risultato infetto ma avrebbe potuto comunque rappresentare un veicolo di malattie virali e batteriche per la fauna selvatica.

La gestione del sangue che si produce dalla macellazione di animali è disciplinata dal Regolamento dell’Unione Europea 1069 del 2009, secondo il quale il sangue deve essere obbligatoriamente smaltito in un inceneritore o in una discarica autorizzata oppure utilizzato o trasformato negli impianti predisposti per la produzione di fertilizzanti. Non è possibile utilizzarlo direttamente sul terreno.

Le attività d’indagine, coordinate dal sostituto procuratore Elena Torresin, hanno portato anche al sequestro del mezzo utilizzato per l’illecita attività e anche di molti documenti utili alle indagini.

Due persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Udine per trasporto e smaltimento illecito di rifiuti e per violazione delle norme sulla responsabilità amministrativa delle società. Molto probabilmente ai soggetti indagati sarà imposta la rimozione del materiale smaltito e anche il ripristino dello stato dei luoghi.

L’operazione ha dimostrato l’efficacia della collaborazione tra organi di vigilanza, in questo caso tra Corpo forestale e polizia locale. Si tratta di servizi finalizzati a controllare la gestione degli scarti delle attività di macellazione sul territorio regionale e rientrano nell’ambito delle tante attività di controllo del Corpo forestale in materia agroalimentare, anche per quanto concerne l’utilizzo del letame e dei fitofarmaci. Le attività vengono svolte non solo dal Noava ma anche da tutto il personale operante negli ispettorati forestali e dalle stazioni. —

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