San Martino, ecco la festa della tradizione

Ogni stagione ha il suo rito legato al calendario agricolo e le feste d’autunno hanno l’apice in quella di San Martino, il buon cavaliere che in una fredda e piovosa giornata di novembre donò metà del suo mantello a un viandante lacero e infreddolito. Un atto di generosità ricambiato dal cielo: smise di piovere e il sole tornò a scaldare l’aria come fosse estate. Da qui l’estate di San Martino, secondo la leggenda.
Che faccia bello o brutto tempo, in Veneto e Friuli Venezia Giulia la ricorrenza rappresenta ancora oggi - nonostante l’invasione di feste molto popolari come Halloween - un resistente simbolo della civiltà rurale, quando l’11 novembre significava per tante famiglie di contadini la scadenza del contratto di mezzadria, con il conseguente trasloco in terre da lavorare sotto un altro padrone.
La festa del “santo a cavallo” è “fatale” anche per l’oca, che tradizionalmente onora la tavola dell’11 novembre, ieri come oggi, “rosta col sedano” o “lessa col cren”, scriveva Giuseppe Maffioli. Sono molti i ristoranti e trattorie che nella ricorrenza di San Martino questa settimana organizzano cene con le carni d’oca e altri sapori d’autunno: zucca, castagne, funghi.
La Pro Loco di Morsano al Tagliamento (Pn) dedica una sagra (3-19 novembre) che ai buongustai riserva birre, vini selezionati e menù a base d’oca, dagli affettati allo spezzatino con polenta. Se in pentola bolle l’oca, nei bicchieri scorre il primo frutto dell’ultima vendemmia. Si conclude nel giorno di San Martino la 19esima edizione di “Novello in Piazza” a Orsago (Tv).
Non semplice vino nuovo, ma un apprezzabile Novello ottenuto, per almeno il 40%, con la macerazione carbonica di grappoli d’uva interi, dal porpora vivo e fresche tonalità al palato. Lo si assaggia sabato (dalle 18) nell’appuntamento, in piazza con gli Alpini, che chiude la festa: San Martin castagne e vin. Paese (Tv) celebra il suo patrono sabato e domenica con “San Martino tra i sapori d’autunno”: esposizione di prodotti tipici stagionali locali, mostre a tema sulle tradizioni legate a San Martino e una dedicata ai paesani al fronte nella Grande Guerra.
A Venezia la ricorrenza è molto sentita. La festa secolare origina dalla fondazione della chiesa di San Martino, risalente al 1540. Un tempo calli e campielli venivano percorsi da ragazzini, con la corona di carta in testa, che facevano un gran baccano percuotendo pentole e campanacci, contando di raccogliere qualche soldo dai passanti. Era il “batar San Martin”.
Oggi i bambini veneziani sono distratti da altre feste e raramente la tradizione del “batar” anima la città. In compenso non tramonta l’usanza dei dolci di pasta nella forma di San Martino a cavallo, ricoperti di glassa al cioccolato, decorazioni di zucchero, confetti e caramelle, da fare a casa o acquistare già pronto: l’importante è condiverlo, con tante mani a spezzarlo.
Negli ultimi decenni la tradizione si è diffusa dal centro storico di Venezia all’entroterra, contaminando anche le province di Padova e Treviso. Nel nome di San Martino a Cervignano del Friuli (Ud) si svolge la più importante e antica fiera della cittadina, che si tiene da venerdì a lunedì: stand, chioschi enogastronomici in tutto il centro, bancarelle, luna park, Palio sportivo e tanta musica.
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