San Daniele, vandali al cimitero ebraico: l'ombra di una setta satanica

SAN DANIELE. Il portone del cimitero ebraico di San Daniele scardinato e gettato a terra. Lo hanno trovato così i carabinieri quando – nel corso di una normale perlustrazione – sono giunti all’entrata del camposanto, situato al confine tra i comuni di San Daniele e Ragogna, in prossimità del lago.
La prima ipotesi, ritenuta per il momento la più plausibile è quella di un tentativo di furto di materiale ferroso andato male. Ma non se ne escludono del tutto altre, più inquietanti, come quella dell’azione di una setta satanica oppure quella di una incompiuta missione antisemita.
Gli uomini dell'arma – dopo aver notato il cancello a terra – hanno provveduto immediatamente a effettuare un sopralluogo all’interno del cimitero, dove ci sono numerose antiche tombe.
Non sono stati notati danni o atti vandalici. I carabinieri hanno dunque avvertito gli uffici comunali di Villa Serravallo affinché potessero mettersi in contatto con la locale associazione ebraica.
Avvisati di quanto accaduto, i rappresentanti del sodalizio religioso si sono recati alla stazione dei carabinieri di San Daniele per formalizzare una denuncia contro ignoti. Finora non si erano mai registrati episodi di questo genere ai danni del cimitero ebraico di San Daniele.
Un luogo nascosto, difficile da raggiungere. Vi si arriva percorrendo la strada che porta al lago e poi imboccando una via sterrata che poi si ricongiunge con l’abitato di Muris di Ragogna.
Seguendo la pista più accreditata che è quella del tentativo di furto, si può pensare che chi stava agendo nel tentativo di sottrarre l’antico cancello può aver avuto più difficoltà del previsto, visto il peso del manufatto e alla fine può aver deciso di abbandonarlo sul posto.
Oppure i soliti ignoti sono stati improvvisamente disturbati durante l’operazione di smontaggio. Potrebbe anche essere accaduto che – accortisi troppo tardi che si trattava del cancello di un luogo sacro – si siano lasciati vincere dalla superstizione e abbiano deciso di lasciar perdere.
Dall’esterno infatti è difficile capire di cosa si tratti: chi non è del posto può aver pensato che il muro di recinzione proteggesse una proprietà privata non troppo frequentata.
Intanto in paese, dove la notizia con tanto di foto è stata pubblicata sul profilo facebook “Sei di San Daniele se...”, molti hanno commentato la notizia con sdegno. Nessuna giustificazione per chi se lìè presa con un luogo sacro in cui riposano i defunti.
Tra le ipotesi avanzate, ma per il momento lasciate in secondo piano, anche quella dell’azione di qualche setta satanica: fino a una decina di anni fa, nel Sandanielese infatti erano stati denunciati ritrovamenti di macabri altari con candele e animali barbaramente uccisi riconducibili a gruppi di persone che si ritrovavano nelle ore notturne per celebrare messe nere.
Ma secondo quanto appreso, nulla in questo caso lascerebbe presagire un danneggiamento del cancello finalizzato a qualche macabro rito.
Anche la pista antisemita non avrebbe trovato riscontri: se qualcuno avesse voluto profanare quelle tombe lo avrebbe potuto fare semplicemente forzando il cancello, inutile un’azione così faticosa come lo scardinamento di una massiccia anta di ferro.
Sull’episodio stanno comunque indagando i carabinieri della stazione di San Daniele.
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