Sacile, cliente “sbanca” la videolottery al Lady bug

SACILE
Alto, distinto, sui cinquant’anni, cliente abituale. E’ l’identikit del fortunato, l’ennesimo, vincitore di 25 mila 800 euro alla Videolottery del Lady bug di Sacile. La via della Pontebbana porta fortuna alla sala giochi sul Livenza, che capitalizza mezzo milione di euro di vincite negli 11 mesi del 2011.
Il 16 settembre scorso un giocatore aveva portato a casa 24 mila e 90 euro. Il vincitore era un giovane di 30 anni, cliente abituale del locale. Quando si era accorto della vincita aveva esultato comprensibilmente e poi aveva pagato da bere a tutti. Prima ancora, il 14 maggio, il jackpot di 142 mila 939,53 euro aveva battuto i record nella videolottery Lady bug. Tre giorni prima, il mega-jackpot da 214 mila 122,85 euro aveva sbancato la stessa slot e riempito le tasche di un disoccupato. Il tris delle vincite (che è partito in gennaio, alzando il conto corrente di una persona di Godega) aveva fatto salire la febbre dell’azzardo nell’Alto Livenza. «Mai capitato prima – aveva steso il bilancio Alessandro Leo, gestore della sala con alcuni soci -. Da gennaio abbiamo azzeccato tre jackpot: il totale dell’incasso per i nostri tre clienti è stato di 450 mila euro. E’ un primato in Italia». Il giorno dopo c’era la fila per fare la giocata nella macchinetta-mito: il jackpot era stato incassato da un friulano di passaggio, un quarantenne in trasferta per lavoro. Aveva infilato un euro e il giro dei rulli si era fermato sui cinque magici dobloni d’oro.
Nella sala-slot passa una media di 100 giocatori al giorno, dalle 9.30 alle 2: la vincita massima è di 500 mila euro e deve ancora capitare. «Giocate medie di 10 euro - aveva dato il polso della situazione Leo -. Non c’è crisi per le video-lottery». Per fare il colpaccio è bastato un euro e c’è chi tira fuori il destino. «Decide il fato - la riflessione su una giocatrice di Sacile, incantata dalla vittoria -. La mia vincita massima è stata di 500 euro, ma giochicchio e punto 10 euro. Ci sono quelli, invece, che infilano migliaia di euro a serata».
Il “popolo delle slot” ha un profilo misto: immigrati dell’Est e asiatici, disoccupati che tentano la sorte una tantum, pensionate con la voglia di emozioni. Poi ci sono i ricconi o manager in carriera non sfiorati dalla crisi: parcheggiano la berlina e si rilassano con una mazzetta di euro davanti alle slot.
Intanto, però, proprio in questi giorni a Sacile sono state raccolte 200 firme per limitare la concessione di slot machine, un’ottantina quelle “operative” nel Giardino della Serenissima. L’iniziativa si chiama “Non giochiamoci la vita” e intende fare riflettere anche su una serie di vite rovinate, dal punto di vista economico e sociale, a causa dell’eccesso di gioco d’azzardo.
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