Sacchi di amianto nella cava di Bicinicco, esposto in Procura

BICINICCO. Cinquanta sacchi contenenti amianto nel fondo di una ex cava in Comune di Bicinicco. L’area, che si trova in aperta campagna, è accessibile da stradine di campo e non vi sono cartelli che indichino un utilizzo autorizzato del sito a tale scopo. E così nei giorni scorsi è scattata una segnalazione alla Procura della Repubblica.
A presentarla è stato Aldevis Tibaldi a titolo personale e in qualità di presidente del Comitato per la Vita del Friuli Rurale. «In una ricognizione nelle campagne di Bicinicco – racconta Tibaldi – mi sono imbattuto in una considerevole quantità di sacchi contenenti amianto, riposti sul fondo di una cava per la produzione di inerti, attualmente inattiva.
Ho visto che il materiale, dopo alcuni giorni, era ancora presente, che non vi era alcun divieto di accesso, né cartelli che identificassero il titolo di proprietà e la destinazione d’uso del luogo. Per questo, domenica 31 gennaio, ho scattato delle fotografie e il 2 febbraio ho scritto la segnalazione alla Procura». Tibaldi si dice preoccupato perché i sacchi sono posate direttamente sulla terra e l’area si trova a un livello tale da subire allagamento ogni volta che le precipitazioni si fanno più intense.
«Le sacche inoltre – prosegue – non sono protette da coperture di sorta e quindi sono esposte alle precipitazioni o ai raggi solari. Eppure tali precauzioni sono indicate anche nelle indicazioni d’uso apposte sulle stesse sacche. Né il luogo del deposito, di cui nella segnalazione ho indicato con precisione il sito, è recintato, per quanto temporaneo esso sia».
Tibaldi afferma che della situazione è informato anche il Nucleo operativo ecologico dei carabineri. Il referente del Comitato rende nota la situazione anche perché, «a una settimana dalla denuncia scritta e dopo giornate di intensa pioggia, nessuno si è peritato di fare alcunché per mettere in sicurezza il pericoloso fardello né, a quanto pare, per sanzionare l’autore del deposito».
Il Noe di Udine, interpellato sulla questione, spiega di essere a conoscenza della situazione e di essere intervenuto prima ancora della segnalazione alla Procura. In quell’area erano stati infatti depositati i materiali a cielo aperto. Sono stati radunati e messi nei sacchi, dopo l’intervento del Noe. La presenza dei sacchi in quel luogo è soltanto temporanea e, nell’arco di una settimana, saranno rimossi.
Il Noe evidenzia che intervenire in questi frangenti richiede di seguire determinate procedure, con piani di sicurezza, ecc. L’iter è in corso e la rimozione dei sacchi imminente. Tibaldi evidenzia anche un altro aspetto grave: in quella campagna non mancano altri depositi irregolari perché, secondo il referente del Comitato, «i cattivi esempi fanno subito scuola». E così, nei dintorni, si trovano, abbandonati, plastica, lana di vetro, eternit, e altro ancora.
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