Sabi, Laf e Mec System: 210 in cassa integrazione

La crisi non allenta la morsa nel Pordenonese. Un anno di cassa integrazione straordinaria per crisi da gennaio per i circa 210 dipendenti delle tre aziende del gruppo Sabi (la stessa Sabi di Roveredo in Piano, Laf e Mec System).
di
Elena Del Giudice

ROVEREDO IN PIANO.
Un anno di cassa integrazione straordinaria per crisi a partire dal gennaio. É stato firmato ieri a Trieste tra i sindacati e il Gruppo Sabi, nella sede dell’assessorato del Lavoro, l’accordo che congela gli esuberi strutturali, originariamente 75 poi scesi a 60, e consente l’accesso all’ammortizzatore sociale per i circa 210 dipendenti delle tre aziende del gruppo: la stessa Sabi spa, con sede a Roveredo in Piano, un centinaio di dipendenti; la Laf di San Giovanni di Polcenigo, 80 dipendenti; e la Mec System di San Quirino, una trentina di addetti.


La firma ratifica un mese di trattative intense tra azienda e sindacati, iniziate l’indomani dalla dichiarazione della volontà dell’azienda di procedere con una ristrutturazione finalizzata a ridurre l’occupazione. Le ragioni sono le stesse che accomunano il Gruppo Sabi a tutte le altre aziende che operano nel settore industriale: la crisi.


Sabi, contrariamente ad altri, non ha perso clienti o quote di mercato, ma si è vista ridurre sensibilmente i volumi, una flessione che non poteva non riverberarsi sull’occupazione. La trattativa con Fim Fiom e Uilm ha portato a “congelare” gli esuberi per un anno, e quindi per tutto il 2010, con l’impegno a iniziare a discuterne solo nel giugno prossimo.


Nel frattempo l’azienda farà ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che potenzialmente riguarda tutti e 210 gli addetti delle tre aziende, per armonizzare la produzione con i livelli occupazionali; in parallelo aprirà una procedura di mobilità volontaria incentivata alla quale potranno accedere coloro che sono vicini ai requisiti per la pensione, che hanno trovato un nuovo impiego, o che comunque volessero uscire dall’azienda. Gli esuberi strutturali sono comunque scesi dai 75 originari a 60, e potrebbero ulteriormente ridursi al termine della mobilità.


«Credo che siamo riusciti a raggiungere un risultato importante - commenta Gianluca Pitton, Fiom Cgil - perchè a fronte di un calo consistente della produzione e del fatturato, nessun lavoratore verrà lasciato a casa per un intero anno. Dopodiché entreremo nel merito delle eventuali eccedenze che dovranno essere gestite se non si registreranno inversioni nel trend».


Sabi, fondata nel 1968, è una delle poche fonderie di ghisa presenti sul mercato, con una capacità produttiva di 25 mila tonnellate di fusioni di ghisa grigia e sferoidale. La Laf è nata nel 1981 per le lavorazioni ausiliare di sbavatura e verniciatura di getti di ghisa, con una capacità produttiva di 2.200 tonnellate al mese; Mec System, costituita nel 1990, si occupa di tornitura e fresatura di medie e grandi serie di getti di ghisa.
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