«Ruben abbandonato dall’elisoccorso» LA VICENDA

Tarvisio, lo sfogo del padre dell’uomo morto 15 giorni fa sul Goriane dopo un duplice malore contro i sanitari del 118

TARVISIO. Ha trovato la forza per salire fino sul monte Goriane e vedere con i propri occhi dove suo figlio Ruben si è sentito male. Vando Venuti, domenica, accompagnato da un gruppo di amici del figlio, ha raggiunto la malga sopra Coccau. Si è così trovato su quei prati e tra quelle baite che hanno segnato le ultime ore di suo figlio Ruben, lo scorso 4 agosto.

E proprio sulla sommità del Monte Goriane ha voluto posizionare una stele in legno in ricordo di Ruben, a ridosso di quella campana che commemora un altro giovane prematuramente strappato alla vita, nel 1980, anche lui grande appassionato di ciclismo, Alberto Martinz. Un luogo da cui si domina la valle del Gail e gli abitati di Coccau e Sant’Antonio.

Vando Venuti ha avuto l’opportunità di verificare di persona quanto sia impervio raggiungere il monte Goriane e proprio per questo ha voluto esprimere tutto il suo rammarico per quanto successo quella domenica di due settimane fa.

Suo figlio Ruben infatti, dopo aver accusato un primo malore, è stato visitato da un medico giunto sulla malga a bordo dell’elisoccorso del 118, ma è stato lasciato lì, invitato a raggiungere il primo presidio sanitario in auto. Poche ore dopo ha accusato il secondo malore, quello fatale.

«Per raggiungere la vetta del Goriane - racconta Venuti - bisogna percorrere, da Tarvisio, circa quindici chilometri di statale fino a Göriach, prima di imboccare la lunga pista forestale, in ghiaia, stretta e pendente. Dieci chilometri con un dislivello di 800 metri, che si attraversano in circa 45 minuti. Mi chiedo - aggiunge - come sia possibile che il nostro elisoccorso del 118 abbia “abbandonato” Ruben lassù, chiedendo ai suoi amici di accompagnarlo all’ospedale per un controllo. In quelle condizioni era d’obbligo caricarlo sull’elicottero e portarlo al primo presidio medico. Altrimenti l’elicottero a cosa serve?».

Parole colme di risentimento quelle pronunciate da Vando Venuti, che chiede venga fatta chiarezza su quanto successo sul Monte Goriane durante la Festa dell’Amicizia, sul motivo per cui l’elisoccorso del 118 sia tornato a valle vuoto, senza suo figlio a bordo.

La Procura di Tolmezzo è ancora in attesa della documentazione da parte dei sanitari austriaci (intervenuti per il secondo malore di Ruben) per decidere se aprire o meno un’inchiesta. In attesa della verità, il signor Vando, in compagnia degli amici più stretti del figlio Ruben (grande appassionato di ciclismo), hanno lasciato sul Goriane un ricordo tangibile del loro caro: una lapide in legno con la foto e la data della morte. Un momento di grande commozione e intensità per tutti i presenti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto