Romor, da bottega a negozio storico sempre in famiglia
Il punto vendita d’abbigliamento in via Bertossi ha 90 anni Nonno, figlio e nipote al timone sin dalle origini in Contrada

Con i suoi 90 anni, il negozio di abbigliamento per uomo Romor ha visto passare generazioni di clienti e trasformare Pordenone da paese agricolo a città industriale.
L’attività è stata avviata da Mario Romor nel 1927 in Contrada maggiore, dove oggi c’è il negozio di Oviesse.
All’epoca, in un locale che corrisponde alla metà dell’area occupata dagli attuali grandi magazzini, il negozio era nato come merceria e vendeva filati, lane e anche profumi. Romor è nato così: casa e bottega. Al piano terra il negozio, al piano superiore l’abitazione dove viveva la moglie e i tre figli di Mario.
Tra questi, solo uno, Guido, ha intrapreso l’attività di famiglia, proseguendo nel campo del commercio: fin da bambino ha respirato l’aria della “bottega”, ma è dopo aver terminato il servizio militare, a 22 anni, che attivamente ha preso in mano l’attività. Prima assieme al padre, nel 1952, poi, nel 1959, quando il genitore è morto, ha proseguito da solo.
Negli anni Sessanta, la catena commerciale Coin ha dimostrato interesse per l’edificio, che è stato dato in affitto e Romor si è trasferito, per qualche anno, in un negozio di dimensioni più ridotte proprio di fronte. Proprio perché, rispetto a prima, l’area era più piccola, la merce in vendita pian piano è virata da merceria a negozio di abbigliamento, confezioni, capi spalla. E quando c’è stata l’opportunità di insediarsi in un locale nuovo, appena costruito, negli anni Ottanta c’è stato il trasferimento in via Bertossi, dove Romor ha tuttora la sede.
Al compimento dei 65 anni, Guido (che quest’anno ha spento le 88 candeline) è andato in pensione lasciando al figlio, Mario come il nonno, la gestione del negozio: è la terza generazione di commercianti in città. E ormai sono 23 anni che Mario porta avanti il nome di famiglia nel commercio cittadino.
«Ho visto la città trasformarsi, quando era un paese agricolo dove i trasporti delle merci si facevano con il carretto trainato dai cavalli – ha raccontato Guido Romor –. In corso, davanti al negozio, si organizzava il mercato, sempre di mercoledì e sabato, che solo successivamente si è trasferito».
Oggi Pordenone è una città «ma in realtà è rimasto un paesotto». Negli anni difficili, durante la guerra e nel periodo post bellico «c’era miseria, ma con dignità – ha affermato Romor –. Esisteva buon gusto, allegria, ottimismo e la consapevolezza che il peggio era passato. Oggi, invece, si vive nella paura, nell’isolamento, nel timore del futuro. E quindi manca la voglia di fare, investire, costruire».
Con i suoi 90 anni, Romor è uno dei negozi più vecchi di Pordenone, tramandato da padre in figlio da tre generazioni e con una clientela affezionata che, per festeggiare questo invidiabile traguardo, otterrà per due mesi uno sconto della merce in vendita.
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