Rock Club Sessanta: viaggio nel locale vintage, il regno del vinile

Musica e arte: un salto indietro nel tempo a Pradamano
Pradamano 05 gennaio 2017 locale anni 60 Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
Pradamano 05 gennaio 2017 locale anni 60 Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

Chuck Berry, Eddie Cochran, Jerry Lee Lewis. I ragazzi nati tra gli anni Ottanta e Novanta, davanti questi nomi, cadranno dalle nuvole: sono letterati? Scienziati? O forse attori di Hollywood…

Poi, senza risposta, si rivolgeranno ai loro genitori, chiamandoli a fare una capriola indietro nel tempo, fino agli anni Sessanta e oltre. La risposta sembrerà inutilmente scontata: «Ma sono i numeri uno del rock n’roll!». E scatterà l’operazione nostalgia: corpi che ballano scatenati, voglia di rompere le regole e di nuove libertà.

Era quella l’America che conquistò un’intera generazione. Per (ri)assaporare l’atmosfera di quel magico periodo bisogna scoprire Rock Club Sessanta, un locale dove si suona e si balla musica anni 50-60 dal vivo, in via Marconi 24 a Pradamano.

È un vero museo del rock ’n’ roll, nato grazie alla folle passione di Franco Fornasarig e di suo figlio Roberto, oggi titolare. I due – ex imprenditore classe 1950 uno, barista nato nel 1975 l’altro – hanno costruito un piccolo (nemmeno troppo, visto che può contenere 290 persone) regno del rock ’n’roll.

Pradamano 05 gennaio 2017 locale anni 60 Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
Pradamano 05 gennaio 2017 locale anni 60 Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

Il locale è una miniera di memorabilia. Oltre 40 mila dischi in vinile, sulle pareti più di 40 chitarre degli anni 50-60 e decine di strumenti musicali restaurati. Ma anche pompe di benzina degli anni Trenta, un bowling degli anni Sessanta, vecchie insegne, locandine, aspirapolvere, decine di frigoriferi e di juke box. Tutto rigorosamente vintage.

«Abbiamo fatto tutto da soli – racconta Franco, che da giovane ha passato molti mesi in negli Usa – Dopo aver raccolto questo genere di oggetti per anni, li abbiamo restaurati: ognuno, ora perfettamente funzionante, è nel suo posto, per dare il giusto colpo d’occhio».

Il locale, nato nel 1996 poi chiuso nel 2010, è stato nuovamente inaugurato il 17 dicembre. «Teniamo aperto venerdì e sabato: qui si viene per la musica, ma se la gente ha un languorino, posso preparare hamburger e patatine – continua – All’ultima festa latino americana c’erano circa 200 persone. Ora stiamo pensando al karaoke, è molto richiesto». A proposito di giovani che non conoscono molto bene il genere, il papà del titolare ci tiene a precisare un aspetto.

«Dispiace perché i ragazzi di oggi non hanno vissuto quello che abbiamo visto noi: non hanno conosciuto quella bellezza e quelle emozioni – svela – Ma quando scoprono questo posto si appassionano e si divertono, proprio come fanno quelli con qualche decennio in più».

Il Rock Club Sessanta ha accolto in passato ospiti famosi: «Abbiamo ospitato Arlen Ness, il preparatore delle Harley Davidson – aggiunge Franco, amante delle due ruote –. Ma qui ha suonato anche il cantante dei The Platters. Porterò Enrico Ciacci, il fratello di Little Tony, che era un amico. Elvis? Magari fosse vivo, lo chiamerei subito…».

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