“Robot” leggi targhe contro ladri e furbetti

Continua la sperimentazione da parte della Polizia municipale Il comandante: ci sono diversi modelli, entro l’anno faremo una scelta

UDINE. Continuano i test al Comando dei vigili urbani sulle telecamere in grado di “leggere” le targhe, riconoscerle e individuare le vetture rubate, quelle senza assicurazione, quelle non revisionate e quelle inserite in una “lista nera”.

La conferma arriva dal comandante Sergio Bedessi che, giovedì scorso ha provato una vettura-prototipo. «Stiamo provando diversi prototipi, quello della scorsa settimana è uno dei più evoluti – spiega il comandante –. Ci sono, per esempio, le telecamere a cavalletto che si usano come un telelaser; poi c’è un altro tipo di occhio elettronico che si monta sulle automobili che legge e riconosce la targa dell’auto davanti. Infine, ci sono telecamere che riconoscono le auto davanti, dietro e quelle parcheggiate.

Naturalmente, i prezzi variano a seconda del modello: indicativamente quelle a cavalletto possono arrivare a 7 mila euro; quelle che leggono la targa davanti fino a 12 mila e poi quelle da 20 mila. La spesa, quindi, dev’essere pensata in base al tipo di servizio che si vuole svolgere, ma anche in funzione dell’organico. Un esempio – continua Bedessi –: la telecamera fissa abbisogna di una pattuglia con la telecamere più una a monte nel caso in cui si debba fermare l’automobilista. Il secondo modello può essere usato durante un giro di pattugliamento, mentre il modello più costoso ci consentirebbe di svolgere più funzioni contemporaneamente».

Di più: le apparecchiatura più sofisticate, permettono di registarre una lista nera. Ancora Bedessi: «Nel caso in cui ci segnalano un’auto che non si è fermata a un posto di blocco, piuttosto che un mezzo fuggito dopo un incidente, è possibile memorizzarlo. Se incrociato sarebbe segnalato». Lo stesso varrebbe per le polizze auto scadute, per i mezzi privi di collaudo o rubati.

«Non siamo, però, ancora in grado di dire quale di queste telecamere saranno acquistate – insiste il colonnello dei vigili –. Tra l’altro stiamo cercando di capire se la Regione mette a disposizione dei fondi per questo genere di investimento. Probabilmente ci avvicineremo a un modello “base” per poi eventualmente implementarlo con altri più sofisticati. Dobbiamo sfruttare le potenzialità garantire dalla tecnologia – conclude il comandante della Polizia municipale –, proprio per garantire un servizio sempre migliore sul territorio, ma anche per ottimizzare l’impegno del personale».

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