«Roberta Breda fu la prima a cogliere l’importanza dell’immagine in politica»

Il ricordo degli ex socialisti. Saro: aveva un appeal straordinario con la gente e rappresentava il partito moderno, aperto alle categorie economiche

UDINE. La forza è la caratteristica che gli amici ricordano di più di Roberta Breda. La forza e la bellezza. «Era una donna piacevole, spigliata, moderna senza mai essere arrogante, bella, appassionata», dice l’ex governatore Renzo Tondo, che oggi la ricorderà durante una commemorazione al cimitero di Udine.

Dal liceo scientifico fino ai comizi, invece, la ricorda Ferruccio Saro. «Eravamo in classe assieme al liceo e – assicura Saro – la politica non le interessava. Poi all’università la ritrovai nella federazione giovanile socialista e così ha preso avvio la sua carriera».

Breda fu vicepresidente dell’azienda sanitaria di Udine, poi venne eletta in Consiglio comunale a Udine e dopo la morte di Loris Fortuna, nel 1985 fu cooptata alla Camera come prima dei non eletti. Nel 1987 e nel 1992 si ricandidò a deputata e venne rieletta.

«Era gioviale, intelligente, e fu la prima – aggiunge Saro – a capire le modalità di gestione dell’immagine in politica, che oggi va molto di moda. Aveva un appeal con la gente formidabile e rappresentava un Psi nuovo, moderno, craxiano, riformatore, liberale, aperto alle categorie economiche che la sostennero. Anzi, gli esponenti delle categorie economiche (mai prima vicine al Psi) si riconoscevano in lei come rappresentanza moderata. Tangentopoli e la vicenda giudiziaria che appena la sfiorò la segnarono molto sul piano psicologico. In Friuli – conclude Saro – è stata la prima donna in politica, una delle più votate in Italia. Era una persona alla mano, che non si era mai montata la testa e che aveva una grande capacità di dialogo».

Chi ha vissuto con Breda gli anni dell’impegno politico racconta una donna curiosa, entusiasta, che aveva sprazzi di gioia tipici dei bambini, coinvolgente. Non era una politica istintiva, Breda, preferiva studiare, approfondire, elaborare e poi tratteggiare le soluzioni.

Nel Psi rimase fedele politicamente a Gianni De Michelis, soprattutto quando cominciò il declino politico dell’ex ministro. Con lui – raccontano le persone vicine a Breda – aveva un rapporto diretto, si consigliava molto e spesso e lo considerava un politico intelligente e lungimirante.

Breda amava conoscere le persone più dei luoghi e le persone riconoscevano la sua forza. In politica e nella vita.

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