Rivignano Teor, stop al Patto di stabilità

Per tre anni niente vincoli per il Comune appena nato: così ripartirà l’economia. Intanto si guarda già all’intesa con Varmo
Rivignano 31 dicembre 2013 capodanno Copyright Petrussi Foto TURCO
Rivignano 31 dicembre 2013 capodanno Copyright Petrussi Foto TURCO

RIVIGNANO TEOR. Ci sono i numeri. Quelli scritti nero su bianco che parlano di risparmi e di un nuovo Comune di 6.500 abitanti. C’è un lavoro di squadra portato avanti da due amministrazioni guidate dai sindaci Mario Anzil e Fabrizio Mattiussi. Ci sono due comunità pronte a vivere insieme questo nuovo inizio. C’è tutto questo alle spalle della nascita di Rivignano Teor.

L’obiettivo, da sempre, si chiamava fusione. Un obiettivo che è stato raggiunto la notte di Capodanno e festeggiato da oltre 2.000 persone in piazza. Ha solo due giorni “di vita”, ma le sfide del nuovo Comune sono già pronte. Si guarda al futuro, ai nuovi rapporti di collaborazione che potrebbero nascere con il vicino Comune di Varmo. E, nel frattempo, si inizia a rodare le nuove novità logistiche e organizzative.

Dislocazione uffici. Gli uffici comunali riapriranno il 7 gennaio con una dislocazione fra la sede municipale di Rivignano e la sede “distaccata” di Teor. A Teor, dunque, vi saranno anagrafe (aperta anche il sabato), stato civile, edilizia privata, Suap e urbanistica. A Rivignano manutenzione del patrimonio, ragioneria, tributi, cultura, protocollo. Per evitare qualsiasi tipo di disagio sarà potenziato un servizio di trasporto gratuito, grazie al pulmino donato dall’associazione Il cerchio della vita onlus, per condurre le persone più anziane agli uffici in giornate prestabilite o per esigenze specifiche.

Risparmi. Lo hanno sempre detto le amministrazioni. Fusione significa razionalizzare i costi, ma soprattutto creare delle concrete opportunità per lo sviluppo del territorio. L’iniziativa dei due Comuni, elogiata anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, porterà di fatto a un risparmio di 150 mila euro all’anno di cui 50 mila per compensi agli amministratori (ridotti da 30 a 17), 30 mila per i revisori dei bilanci che si ridurranno a un terzo e la restante parte per l’unificazione di utenze.

Patto di stabilità. Opportunità di sviluppo, si diceva. A seguito della fusione, infatti, Rivignano Teor sarà escluso per i primi tre anni dai vincoli del Patto di stabilità. «In questo modo – ha spiegato Mattiussi – avremo la possibilità di mettere in moto l’economia e uscire così dal ristagnamento causato da questa crisi economica». Inoltre, grazie al contributo di 2,5 milioni che la Regione ha erogato per la fusione «potremo estinguere – ha detto Anzil - i mutui e fare ulteriori opere che riguarderanno il miglioramento energetico e della viabilità e il Parco dello Stella».

Toponomastica. Una decina le vie risultate “doppioni” nel nuovo Comune alle quali è stata cambiata intitolazione. Tra queste a Rivignano via Ariis è diventata via dei Fanti, via Chiesa via Lucina Savorgnan, via Vittorio Veneto via Monsignor Sbaiz e via Piave via Pirandello. A Teor piazza IV Novembre è diventata piazza della Vittoria e a Rivarotta via Divisione Julia via Don Dino De Lorenzo. A seguito della nascita del nuovo ente i cittadini non dovranno recarsi in municipio per il cambio dei documenti, nemmeno per chi risiede in una delle vie a cui è stato cambiato nome. A breve sarà distribuito ai cittadini un certificato dell’avvenuta fusione.

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