Rissa tra bande a Udine:due feriti e otto arresti
La lite comincia dentro la discoteca. Ma è in strada, dove le due bande si reincontrano verso le 4, che scoppia la rissa vera e propria: quattro amici albanesi da una parte, altrettanti marocchini dall’altra. E un giovane di colore nel mezzo, come pretesto per azzuffarsi. Volano pietre e bottiglie, finché uno dei nordafricani estrae un coltello. Bilancio: un ferito grave colpito vicino a un polmone e un altro dimesso dall’ospedale con 110 punti alla schiena.

UDINE.
La lite comincia dentro la discoteca. Ma è in strada, dove le due bande si rincontrano verso le 4, che scoppia la rissa vera e propria: quattro amici albanesi da una parte, altrettanti marocchini dall’altra. E un giovane di colore nel mezzo, come pretesto per azzuffarsi. Volano pietre e bottiglie, finchè uno dei nordafricani estrae un coltello. Bilancio: un ferito grave colpito vicino a un polmone e un altro dimesso dall’ospedale con 110 punti alla schiena.
È stata una notte brava decisamente movimentata quella che tra venerdì e ieri ha visto due pattuglie della squadra Volante e poi anche i colleghi della Mobile correre a sirene spiegate tra il pronto soccorso e il locale Gatto Matto di viale Venezia e infine arrestare e accompagnare, chi nel carcere di Udine e chi in quelli di Tolmezzo e Gorizia, otto persone, feriti compresi. Tutti stranieri e con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Pesante soprattutto per uno dei marocchini, Nabil Bazi, il più grande, l’accusa formulata dalla polizia e confermata poi dal sostituto procuratore Viviana Del Tedesco: tentato omicidio. Oltre alla rissa e alle lesioni aggravate contestate anche ai suoi tre connazionali Ahmed Achbani, 19 anni, Soufiani Mourad, 26, e Moussa Msatfi, 21, e alla sola rissa contestata agli albanesi Fation Korreshi e Amadeo D’Avino Alushi, entrambi di 18 anni, Mirjon Korreshi, 22, e Rezart Tuzi, 26.
All’origine del parapiglia, scoppiato nel parcheggio antistante il Gatto Matto, dopo che già all’interno del locale i due gruppi avevano cominciato a “stuzzicarsi” per i soliti futili motivi, sarebbero state le provocazioni dei marocchini verso un giovane di colore. Stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori, gli albanesi sarebbero intervenuti in sua difesa, scatenando la violenta reazione degli altri quattro. E dando così vita a un autentico scontro tra gruppi etnici, peraltro già noti alle forze dell’ordine per precedenti di droga e possesso di armi.
Complice lo stato di ubriachezza dei giovani, la lite si è in breve trasformata in una rissa senza esclusione di colpi, con lancio di pietre e bottiglie, oltre che di pugni e calci. La situazione è degenerata quando Bazi ha estratto un coltello svizzero con lama lunga 6 centimetri: facendosi scudo degli amici, ha cominciato ad aggredire uno a uno gli albanesi con una tecnica di lotta tipicamente militare.
Soltanto un miracolo ha evitato il peggio a D’Avino Alushi, che si è visto bucare l’emicostato a pochi centimetri da un polmone. Al suo arrivo in ospedale, il giovane è stato prima ricoverato con prognosi riservata e poi dimesso per sua stessa volontà.
Se l’è vista brutta anche Mirjon Korreshi, raggiunto alla schiena con un taglio a “x” che gli è stato ricucito con ben 110 punti di sutura. Ed è proprio in ospedale che la polizia, allertata dal personale sanitario, ha raggiunto e prelevato gli albanesi, mentre un altro equipaggio riusciva a rintracciare i marocchini, ancora insaguinati, nelle vicinanze della discoteca e recuperare il coltello di cui Bazi aveva cercato di sbarazzarsi.
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