Rissa per il pranzo alla Casa dell’Immacolata

UDINE. Erano i fila per il pranzo. All’improvviso, per futili motivi, sono volati insulti, calci, pugni e spintoni. Rissa alla Casa dell’Immacolata di via Chisimaio. Un giovane di nazionalità afghana è finito all’ospedale.
Erano circa le 12 di giovedì. I ragazzi si trovavano all’interno della sala mensa ed erano in fila in attesa del pranzo. A un certo punto, due pachistani e un afghano, che cercavano di raggiungere per primi il bancone e ricevere il piatto con il cibo, hanno iniziato a spingersi e a insultarsi. Dalle parole sono passati alle mani.
I ragazzi, una ventina, che erano presenti in quel momento all’interno della mensa, hanno iniziato a prendere le difese dei compagni. Immediato l’intervento degli operatori, che hanno chiamato le forze dell’ordine dopo essere subito intervenuti per dividere i ragazzi.
Sul posto sono accorsi i carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Udine assieme ai colleghi della stazione di Udine Est e alla polizia. All’arrivo dei carabinieri quasi tutti i ragazzi coinvolti si erano già defilati. I due pachistani e l’afghano, tutti diciassettenni, invece, erano sul posto. Il ragazzo afghano, che ha riportato una ferita alla testa, è stato portato al pronto soccorso e medicato. Le sue condizioni non sono gravi. Sono stati tutti e tre denunciati a piede libero.
Massimo Tierno, direttore della Casa dell'Immacolata, spiega che, dopo la rissa, è stato organizzato un incontro con tutti i ragazzi per chiarire l’episodio. «È bene che i ragazzi sappiano quali sono le regole di comportamento – le parole del direttore –. I tre ragazzi coinvolti nella rissa sono stati denunciati e dovranno rispondere dal punto di vista giudiziario. È importante che tutti capiscano che questo tipo di comportamenti non sono accettati in una comunità in cui vengono accolti tanti ragazzi tutti assieme».
La Casa dell’Immacolata ospita in tutto 65 giovani, tra pachistani, bengalesi, afghani, albanesi, kosovari ed egiziani. «Nel momento in cui i ragazzi si sono messi le mani addosso – aggiunge il direttore – tutti gli altri sono intervenuti per difendere l’uno e l’altro ed è scoppiata una gran confusione. Per fortuna il personale era presente e siamo riusciti a fermarli in tempo».
Per evitare altri episodi analoghi, da ora in avanti la struttura farà in modo di accogliere i ragazzi nella mensa in gruppi ridotti.
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