Rinnovato il Centro diurno per disabili

Ospitato a Villa Olga di Gradisca è stato inaugurato nei giorni scorsi. Il Cisi dà assistenza a 140 utenti semi-residenziali
GRADISCA. Parte da Gradisca il piano di adeguamento e miglioramento delle strutture del Cisi. La storica sede gradiscana del Consorzio isontino servizi integrati di Villa Olga ha ospitato nei giorni scorsi l'inaugurazione del rinnovato Centro diurno, primo passo di una capillare operazione di maquillage che riguarderà anche altre strutture isontine. Nel caso di Gradisca, l'intervento ha riguardato l'agognato trasferimento al piano terra delle aule deputate all'attività: spazi pedagogici, sala letture, spazio mensa. Non basta, perchè la sala conferenze di Villa Olga sarà parzialmente destinata a palestra e anche le "casette" esterne del cosiddetto Centro diurno estivo saranno utilizzate per un'implementazione dei servizi, soprattutto a vantaggio di quegli utenti minori attualmente in carico alla coop La Nostra Famiglia di Pasian di Prato, che quotidianamente affrontano spostamenti di svariati chilometri. Il tutto nell'ottica di una migliore fruibilità dei servizi.


Sembrano lontani i tempi in cui la fusione con l'omologo della Bassa Friulana - il Campp - pareva l'unica soluzione per la sopravvivenza del Cisi dopo la soppressione della Provincia. «I Comuni si sono ritrovati assieme su quanto abbiamo proposto, al di là delle differenti connotazioni politiche - spiega il direttore Saverio Merzliak - e questo ci dà la forza per lavorare a un progetto triennale. Vorremmo lavorare sui progetti mirati sulle persone, ma navigando meno a vista di quanto non si faceva in passato. Vorremmo sperimentare un sistema di utilizzo dei fondi diverso, con un budget dedicato ai singoli utenti, mentre in passato si teneva ad andare per compartimenti stagni. Le sfide sono tante e troppo delicate per non avere questo approccio». Presenti all'inaugurazione il nuovo presidente del Cda del Cisi, Gianna Zamaro, e svariati sindaci, tra cui quello di Graduisca, Linda Tomasinsig, e amministratori isontini.I numeri del Cisi sono importanti e parlano di una sostanziale saturazione delle strutture: nel corso dell'anno è aumentato il numero di utenti del servizio per l'integrazione lavorativa, saliti dai 94 del 2016 ai 115 del 2017 , mentre è rimasto pressoché invariato il numero di utenti residenziali, con una media di 80 persone nel primo semestre (contro le 78 di un anno fa) e le 82 del secondo semestre di quest'anno (contro le 79 del 2017). Gli utenti dei centri semi-residenziali, meglio conosciuti come diurni, sono passati invece da 138 a 140, distribuiti tra quelli di Gorizia (via Orzoni e via Forte del Bosco), Monfalcone (vie Aris e Boccaccio), Grado, Turriaco, Ronchi dei Legionari, Gradisca e Cormòns. A questi, a Gorizia si aggiungono altre due strutture: la residenza protetta per disabili gravi e gravissimi in via Vittorio Veneto e il centro diurno di via Palladio, momentaneamente chiuso, che sarà trasformato in una comunità alloggio per una decina di persone. Un tema spinoso è quello delle richieste di accesso ai servizi del Cisi: a settembre almeno otto, con un range di età dagli 11 ai 17 anni. «Il consorzio - spiega Merzliak - prevede che ai propri servizi possano accedere, in deroga, minori fino ai 15 anni. Quest'anno ci sono stati presentati i casi di bambini di 11 anni, per i quali si prospettano soluzioni-ponte, una sorta di alternanza scuola-centro diurno, soluzioni che, a mio avviso, non rappresentano la strada giusta. Sarebbe meglio se questi bambini potessero restare a scuola e partecipare a delle attività in un contesto più adatto alla loro età».


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