Rilevato il 40% di L Capital, Calligaris ora è più italiana

La quota era stata ceduta nel 2007, il 60% era rimasto alla famiglia manzanese. Nel 2013 (anno del 90º dell’azienda) il fatturato ha sfiorato quota 130 milioni

MANZANO. Il consiglio di amministrazione di Calligaris Spa, presieduto da Alessandro Calligaris, ha approvato all’unanimità il progetto di bilancio, a pochi giorni di distanza dall’accordo per rilevare la quota del 40% di Calligaris Spa, ceduta nel 2007 al fondo di private equity L Capital (gruppo Louis Vuitton Moet Hennessy) mentre il restante 60% era rimasto alla stessa famiglia Calligaris.

Dopo sette anni di proficua convivenza, visti i risultati raggiunti dal Gruppo, sempre più presente nei mercati internazionali con il proprio marchio e con i prodotti d’arredamento del suo “Italian smart design”, Calligaris e L Capital hanno completato con reciproca soddisfazione il proprio percorso assieme. Mediobanca ha agito quale advisor finanziario della famiglia Calligaris.

La strategia di crescita basata su marca, retail e internazionalizzazione cominciata nel 2008 ha consentito a Calligaris di crescere e performare meglio il mercato, anche in questi anni di crisi dell’economia e dei consumi. Nel 2013, anno in cui è stato celebrato il 90º dell’azienda, Calligaris ha realizzato un fatturato vicino ai 130 milioni di euro (126,5) con la quota export che dal 54,7% del 2009 è salita al 65,2%. Si conferma anche la profittabilità del gruppo con un Ebitda di 19,1 milioni di euro, pari al 15,1% dei ricavi, mentre i debiti finanziari sono in riduzione a 48 milioni di euro.

«Il risultato di Calligaris nel 2013 – dichiara Giorgio Gobbi, Ceo di Calligaris – riflette l’incrocio di diversi fenomeni e dei risultati dei progetti strategici avviati nello scorso triennio. Il piano di sviluppo della Divisione Contract ha iniziato a dare i suoi primi frutti tangibili e ha ulteriormente spinto l’azienda a rendere più veloci e flessibili le filiere di produzione e assemblaggio di tutte le linee di prodotto. Grazie a tutto ciò, e a un costante monitoraggio della struttura dei costi, è stato possibile mantenere un livello di redditività da gestione caratteristica superiore al 15%».

Nel 2013 è proseguita la strategia di internazionalizzazione del canale distributivo in circa 90 Paesi con l’apertura, tra gli altri, di tre nuovi store in Asia (Singapore, Kuala Lumpur e Hong Kong), due a Londra, uno a Madrid e uno a Kiev in Ucraina. Nel 2014 sono già stati aperti store monomarca a Beirut, Torino, Napoli, Bergamo e all’estero sono in fase di realizzazione gli store di New York (Soho), Washington (Georgetown) e Dusseldorf.

L’obiettivo è di far crescere, entro fine 2014, dagli attuali 450 a 550 i rivenditori partner con una quota dei ricavi sul fatturato, in aumento dal 42% del 2013 al 50%. In una fase ancora di criticità dei consumi legati anche al bene-casa, Alessandro Calligaris ha deciso, in controtendenza con un’industria della moda, del design e del lusso che vede sempre più marchi italiani essere acquisiti da gruppi internazionali, di investire nell’azienda di famiglia facendola diventare ancora più italiana, non solo come marchio vincente del “made in Italy” dell’arredamento ma anche a livello dell’assetto proprietario.

Grazie all’ormai completa managerializzazione del gruppo, quella è una scelta che per Calligaris segna una ripartenza con una nuova fase di espansione, che potrà essere realizzata anche per linee esterne ed è più che mai coerente con la storia di un’azienda che, dalla sua fondazione nel 1923, crede con fiducia nel futuro e nell’Italia.

«In questi sette anni – dichiara Alessandro Calligaris – noi e L Capital abbiamo lavorato insieme per far crescere l’azienda, sia per renderla più competitiva sia per creare maggiore visibilità internazionale al nostro marchio, costruendo per questo il progetto di investire sempre di più con i nostri partner in Italia e nel mondo». «Il futuro di qualsiasi azienda italiana che vuole crescere e internazionalizzarsi – aggiunge – si basa sull’aspetto dimensionale. Per questo credo che il futuro di Calligaris, pur essendo già oggi tra le dieci principali aziende dell’arredamento italiane, debba essere caratterizzato da un’ulteriore crescita dimensionale per potere rafforzare, con adeguati investimenti, la presenza del Gruppo in tutti i mercati di riferimento nel mondo. In questo senso dedicheremo grande attenzione a eventuali progetti di aggregazione con aziende di settore, sinergiche alla nostra».(r.e.)

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