Rilancio dell’ospedale, si fa avanti il privato

Maniago
Il Centro di medicina, rete di trenta strutture sanitarie private e convenzionate in Veneto, ha messo gli occhi sull’ospedale di Maniago e ha formulato una proposta, indirizzata al sindaco Andrea Carli e al consiglio comunale, di riqualificazione del presidio, che negli anni ha perso molti pezzi, e di offerta di nuovi servizi.
A dare annuncio della lettera è Cesare Monea, consigliere del gruppo autonomo Pedemontana vive, che da anni si batte col comitato locale per la tutela dei servizi sanitari. Monea non è stato però informato della questione dal sindaco: l’essere sempre in prima linea sul tema sanità gli ha permesso di venirne a conoscenza, tanto che ha chiesto lumi sul piano nella commissione dell’altra sera, ma invano. Quindi, ha fatto accesso agli atti per avere copia della missiva del Centro di medicina, datata 19 luglio. «Facendo seguito ai colloqui intervenuti, le allego la bozza della proposta di un progetto volto a recupero e riavvio dell’offerta di servizi sanitari nell’ex presidio ospedaliero di Maniago, per la quale si chiede suo parere e del consiglio comunale – scrive il Centro nella lettera a sindaco e assemblea civica –. Si tratta di una bozza da discutere e analizzare coi responsabili delle decisioni sull’iniziativa per la quale siamo disponibili a un incontro».
Cosa propone il gruppo leader in Veneto? «Abbiamo elaborato una proposta che, qualora si intendesse recuperare e riattivare il complesso ospedaliero dismesso di Maniago, mette insieme la nostra organizzazione, Comune e Azienda sanitaria – si legge nella lettera –. Il progetto prevede la realizzazione di una clinica ambulatoriale convenzionata usando gli spazi inutilizzati del presidio, in cui verrebbero assicurati servizi e prestazioni, ossia radiologia di alta specialità dotata di diagnostica di ultima generazione (risonanza, Tac, mammografia 3D, Rx digitale, ecografi), punto prelievi per esami di laboratorio e specialistica nelle branche di cardiologia, ginecologia, oculistica e dermatologia. Il progetto trova fondamento in un accordo o convenzione tra Comune, Centro di medicina e Azienda sanitaria».
«Nessuno a livello politico ha mai riconosciuto i bisogni del nostro territorio e il potenziale della struttura sanitaria di Maniago: finalmente qualcuno ha compreso ciò che, come comitato, diciamo da anni – commenta Monea –. Un privato non presenta un progetto di riqualificazione e non investe, se non pensa di avere un ritorno positivo dalla zona in cui si insedia. Sono contento che ci sia chi ha capito il messaggio della nostra battaglia: che sia un privato non importa. Io sono sempre per il pubblico, ma nulla cambia se c’è una convenzione. Faremo il possibile per seguire passo dopo passo l’iter che riguarda il progetto del Centro veneto». —
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