Richiesta di fallimento per Germacar Udine

UDINE. Il liquidatore di Germacar Udine spa, Giulio Buttazzoni, ha depositato la richiesta di fallimento in proprio della società al Tribunale del capoluogo friulano.
«Il disavanzo, a fronte di una passività accumulata di 7,9 milioni, si attesta attorno ai 3 milioni di euro – afferma Buttazzoni, ex consigliere delegato –. Nei mesi scorsi diverse sono state le notizie comparse sulla stampa e legate al contenzioso tra il gruppo Germacar ed il gruppo Autostar. Germacar Udine spa, che ha svolto per oltre 40 anni l’attività primaria di vendita ed assistenza di veicoli commerciali ed industriali Mercedes Benz per le province di Udine, Gorizia e Trieste, si è vista impossibilitata a proseguire nel proprio percorso di ristrutturazione aziendale già delineato».
Secondo Buttazzoni ciò è avvenuto anche «a seguito del mancato incasso derivante dalla mancata cessione immobiliare relativa al nuovo impianto di Tavagnacco, in prossimità del casello di Udine Nord».
Il liquidatore ricorda che «il gruppo Germacar aveva stipulato a fine 2013 un accordo con il gruppo Autostar che prevedeva la cessione del ramo d’azienda “auto” e la vendita dell’immobile di Tavagnacco. La finalità dell’operazione era di concentrare l’attività di Germacar in quella di maggior storicità: la vendita e l’assistenza di veicoli industriali e commerciali a marchio Mercedes Benz su tutto il territorio regionale».
La mancata vendita dell’immobile, secondo il liquidatore per unilaterale volontà del gruppo Autostar, «ha di fatto portato al fallimento di Germacar auto spa prima e di Germacar Udine spa oggi». «É una vicenda complessa – aggiunge Buttazzoni – ed il primo obiettivo è di riportare chiarezza, secondo la verità documentale. Lo scenario che si prospetta è probabilmente una lunga serie di cause legali su questo tema.
La crisi economica, che ha inciso pesantemente sul settore d’attività, è solo uno degli elementi che hanno portato alla resa la società, dopo oltre 40 anni di attività, con tutte le negative ricadute sul comparto occupazionale (36 persone licenziate per cessata attività, considerando anche la sede di Villesse ndr), sul territorio e sui fornitori di beni e servizi coinvolti loro malgrado nella vicenda».
Peraltro, sulla questione della mancata cessione dell’immobile era già intervenuto nelle scorse settimane il gruppo Autostar: «Autostar aveva un accordo preliminare con Germacar Auto in relazione all’acquisto dell’immobile, di cui una parte sarebbe stata subaffittata a Germacar Udine – aveva precisato il legale del gruppo, Luca Ponti –. Si dubita che la mancata conclusione del contratto definitivo possa aver inciso sull’esito dell’attività aziendale di Germacar Udine, proprio perché quest’ultima non avrebbe ricavato nulla da detta vendita».
Ponti aveva precisato inoltre che al contratto preliminare, stipulato da Vittorio Investimenti (società del gruppo), non era mai seguito il definitivo, «perché era condizionato alla sussistenza di una serie di autorizzazioni amministrative che mancavano» e che avevano spinto Autostar ad adire alle vie legali.
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