Ricerche a Basagliapenta: San Giorgio esisteva già nel 1504

Importanti acquisizioni attraverso gli studi condotti nell’area dell’ex chiesetta. Ricostruite le varie fasi dell’edificio

BASILIANO. Apprezzamento a Basagliapenta per il progetto di ricerca attuato nell’area dell’ex chiesetta di San Giorgio. Uno studio realizzato sui documenti della Parrocchia da Luciana Scodellaro ha infatti permesso di accertare l’esistenza di “San Zorz” nel lontano 1504, sottolineando il forte attaccamento religioso della popolazione. Il tempio fu demolito una prima volta nel 1822, perché profanato da soldati austriaci e napoleonici, riedificato dopo il 1827, però raso al suolo nel 1930. Nel 1980 alcuni volontari locali intervennero contro il degrado dell’area e nel 2002 sul sito fu eretto pure un altare. Nel 2010, una tomografia elettrica eseguita dal geologo Maurizio Pivetta evidenziò anomalie interessanti e un anno dopo, Roberto Micheli della Soprintendenza, individuò in due trincee, nell’area centrale, una struttura pirotecnologica in muratura con varie interpretazioni. Su queste si è recentemente scavato con la supervisione dello stesso Micheli e la direzione scientifica di Tiziana Cividini, coinvolgendo studenti, laureati e volontari. Lo scavo ha permesso di ricostruire più fasi dell’ex chiesetta individuando una struttura che sembra appartenere a un edificio altomedievale o tardo antico; recuperate varie tipologie come una tomba, risultata però rovinata, ceramiche, vetro, metallo, pezzi di minerale ferroso e un migliaio di frammenti di affreschi con colori caldi e brillanti, ben conservati che inquadrano il sito tra l’età augustea e la prima metà del XIX secolo. Lo studio è stato sostenuto dal sindaco Micelli, dal presidente della Fondazione Crup, D’Agostini, dal presidente della Bcc di Basiliano, Occhialini, da Valerio Sabinot, Sergio Saccomano e altri volontari.

Amos D’Antoni

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto