Ricercatore rientrato: «Ho rivoluto l’Italia ma gli Usa sono avanti»



Un cervello in fuga di ritorno: si può definire così Lorenzo Carparelli, 27 anni, di Pordenone, tornato in regione dopo un’esperienza di un anno al Cancer center di Honolulu, nelle Hawaii, uno dei centri mondiali più importanti per la ricerca sul cancro, in particolare il mesotelioma.

L’opportunità che ha avuto Lorenzo di effettuare un’esperienza di ricerca all’estero è nata subito dopo la laurea conseguita all’università di Ferrara in chimica e tecnologie farmaceutiche. A dargli un fondamentale slancio verso l’estero è stato il professor Paolo Pinton, con il quale, per un anno, ha lavorato nel suo laboratorio di Ferrara, il Signal Transduction lab. «Ho avuto l’opportunità di lavorare nel laboratorio del professor Pinton per un anno, per preparare la tesi – ha spiegato Lorenzo –. Il suo è un centro che ha collaborazioni con tutto il mondo tra cui, appunto, con il Cancer center di Honolulu».

Così, laureato nel marzo 2017 con una tesi sul mesotelioma, a giugno ha fatto l’esame di Stato per farmacisti e il 31 agosto è partito per Honolulu. «L’impatto con questa realtà non è stato semplice – ammette –. Si è in mezzo all’Oceano, a ore di volo da Los Angeles e dal Giappone, con un mix di culture differenti, e anche la lingua è un ostacolo non da poco, in quanto si parla uno slang complicato. Ma l’esperienza lavorativa è stata eccezionale. Il Cancer center è gestito da Michele Carbone, uno dei patologi più famosi al mondo – prosegue – e io ho lavorato come assistente di ricerca di Angela Bonomi, anche lei proveniente come me dall’università di Ferrara, che ha scoperto la causa genetica di questo tipo di cancro e ha pubblicato sulla rivista medico-scientifica Nature. La ricerca per la quale ho lavorato si basava sulla strategia per trovare la cura del mesotelioma».

Fin da subito Lorenzo sapeva che questa non sarebbe stata la sua vita lavorativa, almeno finché non avesse provato anche altre esperienze nel settore farmaceutico. Così, dopo un anno, è ritornato in Italia. «Volevo provare altre opportunità, con un approccio più commerciale – confessa Lorenzo – e così sono tornato a settembre 2018. Ora sono informatore scientifico del farmaco. Se mi pento della mia scelta? Assolutamente no, è quello che volevo fare. In tanti non concepiscono questa mia decisione: a Honolulu mi avevano chiesto se volessi rimanere, ma io ero già convinto di partire. A distanza di mesi, però, non avrei pensato che quell’ambiente mi mancasse perché il tipo di ricerca, le potenzialità e le persone con cui ho avuto a che fare, tra cui diversi premi Nobel, hanno contribuito a rendere questa esperienza assolutamente straordinaria». —





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