Riccardi ai medici di Palmanova: «Non mi baserò solo sui numeri»

Vertice tra assessore e dipendenti: serve una riflessione. Mobilitazione dei cittadini in piazza 

PALMANOVA. È il giorno della mobilitazione per Palmanova, della manifestazione sostenuta dall’intero consiglio comunale della città stellata, maggioranza e opposizione.

Obiettivo: far quadrato attorno al punto nascita e far in modo che la temuta chiusura non sia l’inizio di un progressivo depauperamento della struttura stessa, dei suoi servizi e delle sue professionalità.

Una mobilitazione sentita dalla popolazione (almeno stando ai discorsi che circolano in città, e non solo, e al dibattito sui social) e la sua urgenza è acuita dall’imminenza di una decisione da parte della Regione sul futuro della sanità nella Bassa Friulana.

Un concetto ribadito anche dal vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che ieri mattina ha avuto in incontro, a Palmanova, con i medici di ginecologia e ostetricia dei due nosocomi, oltre che con il commissario dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste Antonio Poggiana e il collega di Udine, Giuseppe Tonutti. L’assessore afferma che nessuna decisione è già stata presa, che non vi sono posizioni precostituite e che la scelta non può prescindere dall’ascolto dei professionisti sul campo, tuttavia ne ribadisce l’estrema urgenza.

«Ci troviamo di fronte – dichiara – a una situazione figlia di 25 anni di mancate decisioni. Per questo motivo la questione degli ospedali di Latisana e Palmanova, relativamente al punto nascita, fa parte di un ragionamento più ampio, non riducibile solamente ai numeri, ma che affronta il tema complessivo di un non più rinviabile riposizionamento delle strutture ospedaliere del Friuli Venezia Giulia».

Una decisione, insomma, non più rinviabile. L’assessore fa riferimento all’impasse che si è creata dopo la sospensione del punto nascita di Latisana: «Un atto irresponsabile in virtù anche della condizione di incertezza in cui gli operatori stanno lavorando da 39 mesi».

Quali criteri guideranno allora l’esecutivo Fedriga nelle sue decisioni? «La scelta – precisa Riccardi – non prenderà in considerazione esclusivamente il punto nascita e le relative statistiche sui parti, ma si focalizzerà sull’attività di ginecologia e ostetricia collegata all’emergenza. Il tutto nell’ottica di garantire nel miglior modo possibile la sicurezza delle mamme e dei loro bambini». «Se noi affrontiamo questa vicenda – prosegue – solo sotto il profilo del numero di parti l’esito è indiscusso, se noi la affrontiamo in termini più complessi è chiaro che emergono delle sfumature che non sono banali…».

Una doccia fredda per l’ospedale di Palmanova che da sempre ha fatto leva sulle eccellenze del punto nascita, sul numero dei parti, sull’ampio utilizzo della partoanalgesia e sulle basse percentuali di cesarei, con dati che lo collocano ai primi posti in Regione e in Italia. Riccardi annuncia che nei prossimi giorni continuerà ad approfondire con i professionisti le possibili soluzioni e poi le sottoporrà al presidente della Regione, a tutte le forze politiche e in particolare a quelle della maggioranza.

L’assessore non sarà presente alla manifestazione odierna. Afferma di nutrire un profondo rispetto per le iniziative di questo tipo «ma – aggiunge – le istituzioni non dovrebbero strumentalizzare delle scelte che sono indispensabili. A tal riguardo vorrei che le considerazioni non si fermassero alla pancia, ma raggiungessero la testa». All’iniziativa davanti all’ospedale cittadino oggi sono stati invitati anche i sindaci dei comuni limitrofi che già hanno sottoscritto in passato documenti a difesa della struttura della città stellata e dei suoi servizi, primo fra tutti il punto nascita.

Anche recentemente si sono espressi con una proposta politica e tecnica inviata sia ai referenti politici regionali che ai due commissari. In molti hanno già annunciato la presenza. Invitati da maggioranza e opposizione a essere presenti anche i vertici regionali con il presidente Massimiliano Fedriga e l’assessore Riccardi, i capigruppo, i componenti della commissione sanità e i due commissari. Ha già fatto sapere che sarà presente il consigliere regionale della Lega Alberto Budai: «Arriverò un attimo in ritardo per un impegno istituzionale, ma ci sarò perché sono convinto che l’ospedale di Palmanova debba continuare ad avere una funzione sul territorio».

 

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