Riapre il museo della Grande guerra

PAULARO. Riapre sabato il Museo della Grande guerra di Timau. La struttura è gestita, come il suo prolungamento in quota Freikofel-Pal Grande-Passo Cavallo, dall’associazione Amici delle Alpi...
PAULARO. Riapre sabato il Museo della Grande guerra di Timau. La struttura è gestita, come il suo prolungamento in quota Freikofel-Pal Grande-Passo Cavallo, dall’associazione Amici delle Alpi Carniche.

Queste due realtà rappresentano un ormai consolidato sodalizio volto a tramandare ai posteri la memoria storica della Grande guerra in Carnia. Il Museo di Timau è un importantissimo punto di riferimento per gli appassionati delle vicende belliche legate al primo conflitto mondiale combattuto sulle montagne di Carnia; nella struttura sono esposte ricche collezioni di reperti bellici, foto e documenti che raccontano la dura vita del soldato in trincea e delle valorose Portatrici Carniche, tra le quali l’eroina medaglia d’oro al valor militare Maria Plozner Mentil, caduta sopra Timau il 15 febbraio 1916. Durante i mesi di aprile e maggio nel fabbricato museale sono stati apportati alcuni interventi relativi ai serramenti, alla sicurezza per gli incendi e all’agibilità d’accesso per le persone diversamente abili.

Questi importanti lavori sono stati eseguiti dall’azienda “L’Unione” di Enemonzo, con il fattivo concorso di volontari dell’associazione Amici delle Alpi Carniche, in particolare nella persona del vice presidente Dino Matiz. Il direttore del museo Lindo Unfer precisa che il prossimo 2 giugno, come negli anni precedenti, il museo verrà visitato da congiunti delle truppe cosacche che avevano invaso il territorio libero della Carnia nell’ottobre 1944.

Questi congiunti, provenienti dalla Germania, faranno tappa a Timau dove visiteranno la chiesa “Cristo Re” edificata nel dopoguerra grazie al lascito di un milione di lire consegnato all’allora sacerdote di Timau, dove sarà officiato un rito ortodosso accompagnato da una corale cosacca. Il gruppo visiterà l’intero museo, ove al secondo piano vi è una parte dedicata al popolo cosacco, con cimeli, foto, manichini in costume cosacco, nonché un carro abbandonato durante la ritirata.

L’orario delle visite nei week end è dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto