Riapre il bistrot Del Doge: quattro donne a Villa Manin

La gestione affidata a un gruppo di socie della pedemontana pordenonese. Le imprenditrici: «Offriremo un servizio di qualità alla comunità e ai visitatori»

Edoardo Anese

Manca sempre meno alla riapertura del bistrot Del Doge di Villa Manin. In questi giorni è stato ufficializzato l’affidamento della gestione, per un anno, alla neonata società di Nadia Gottardi, Alessia D’Innocente, Sasha Raffin e Valerie Gottardi, provenienti dalla Pedemontana pordenonese.

Il bistrot, dopo cinque mesi di chiusura, aprirà le proprie porte al pubblico domani, in vista dell’inaugurazione della mostra florovivaistica “Nel giardino del doge Manin” fissata sabato alle 11.

«Ci sono voluti mesi per perfezionare l’accordo – racconta Gottardi –; finalmente il bistrot tornerà operativo. Ci impegneremo per offrire un servizio di qualità alla comunità di Codroipo e ai visitatori che arriveranno in villa.

Non è la prima volta che mi cimento nel settore bar e ristorazione, pertanto, partiamo da una base abbastanza solida, supportati anche da un team di professionisti esterno. Tuttavia, ogni locale ha le sue peculiarità; le prime settimane serviranno per comprendere le esigenze della piazza e capirne le dinamiche. Siamo pronte per questa nuova sfida».

Il locale seguirà gli orari di apertura di Villa Manin, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19; il giorno di chiusura sarà il lunedì.

Le protagoniste, che accoglieranno i tanti ospiti, saranno sostenute da una decina di collaboratori a chiamata in occasione degli eventi che saranno organizzati principalmente nei fine settimana.

«Siamo emozionate – prosegue Gottardi –: il tempo a disposizione per ultimare i preparativi è poco. Speriamo di essere all’altezza di questa nuova sfida e di offrire un servizio adeguato a tutti i nostri ospiti. Ci tengo a ringraziare il direttore della villa, Guido Comis e tutti i collaboratori del complesso dogale, nonché la Regione per la vicinanza e il supporto che ci stanno mostrando».

La nuova gestione si trova a fare i conti con il problema del reperimento del personale. «Fortunatamente, essendo in quattro riusciamo a coprire tutti i turni – precisa –; tuttavia, la difficoltà nel trovare persone disposte a lavorare si fa sentire».

Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore della villa, Guido Comis. «Si tratta di una riapertura attesa – rileva – di cui siamo molto felici. Inoltre, questo importante traguardo avviene in un momento importante per la stagione della villa, che si appresta ad entrare nel clou degli appuntamenti.

Dalla fiera florovivaistica di questo fine settimana alla kermesse Sapori Pro Loco, che andrà in scena a maggio».

Il bistrot rappresenta un elemento fondamentale dal punto di vista dell’ospitalità e della ricezione. Due condizioni indispensabili per lo sviluppo della villa.

Il punto ristoro – assieme ad altre attività che si auspica possano sorgere a Passariano – ricopre un ruolo cardine, in quanto offre ai visitatori una componente importante dell’offerta turistica: la sosta gastronomica.

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