Riaperta la regionale 646, Uccea di nuovo raggiungibile

RESIA. Uccea è nuovamente raggiungibile. Come da programma, la strada regionale 646 è stata interamente riaperta al traffico dalle 14 di ieri, dopo un periodo di interruzione per i disagi causati...

RESIA. Uccea è nuovamente raggiungibile. Come da programma, la strada regionale 646 è stata interamente riaperta al traffico dalle 14 di ieri, dopo un periodo di interruzione per i disagi causati dalla recente ondata di maltempo che si è abbattuta sulla zona.

Il tratto compreso tra il km 17+000 e il km 25+300, in Comune di Resia, era stato interdetto al traffico veicolare lo scorso 2 febbraio: così aveva deciso, dopo il sopralluogo tecnico, Fvg Strade Spa, società che detiene la competenza sull’arteria, dopo lo schianto di numerose alberature di alto fusto dal versante a monte della sede stradale in seguito alle abbondanti nevicate delle ore precedenti.

Per garantire la necessaria sicurezza, Fvg Strade aveva chiuso la Sr 646, consentendo il transito ai soli residenti e ai mezzi di soccorso fino al km 24+500 (bivio Uccea).

Lo sgombero delle alberature dalla carreggiata, nonché il ripristino delle condizioni di transitabilità e sicurezza, hanno permesso già nella giornata di lunedì scorso di riaprire il tratto sino al km 24+300, consentendo la percorribilità della strada regionale fino alla località di Uccea. Ieri, poi, sono stati completati anche sull’ultimo chilometro i lavori necessari al ripristino funzionale della tratta, e la strada è ora completamente percorribile.

Sono dunque alle spalle i disagi riguardanti la sr 646, che già la scorsa estate era rimasta interdetta al traffico per quasi 3 mesi. Il fortunale del 10 agosto, infatti, aveva scaricato sulla carreggiata detriti e materiale trasportato dalle acque, costringendo Fvg Strade alla chiusura tra il km 22+200 e il km 24 in Comune di Resia. La Regione Fvg aveva stanziato 1 milione di euro per il ripristino urgente della viabilità e il successivo 31 ottobre l’arteria era stata riaperta. (l.p.)

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto