Restano a casa i 33 della Giuliane, l’azienda contro il fallimento

RUDA. C’è preoccupazione tra i dipendenti della Giuliane dmp di Mortesins di Ruda, azienda che produce solai per l’edilizia civile e industriale e manufatti in cemento. Trentatré famiglie temono per il loro futuro. Dalla scorsa settimana, i 33 dipendenti dello stabilimento sono stati sospesi dal lavoro. Lunedì, a Udine, ci sarà un incontro con i sindacati. «Nel mese di marzo 2014 – spiega Diego Portelli, che fa parte delle Rsu dell’azienda – c’era stata una prima scrematura.
Undici dipendenti, su quarantaquattro totali, erano stati messi in mobilità. Nel mese di ottobre 2014, Giuliane dmp ha chiesto il concordato. È subentrato, con contratto di affitto di azienda, un ex amministratore, Gianluca Pertile. Il contratto scadrà a dicembre. Siamo passati da Giuliane dmp a Giuliane srl. Successivamente, il concordato è stato dichiarato inammissibile ed è stato dichiarato fallimento.
È subentrata una curatrice fallimentare, Maria Cristina Cojutti. L’azienda, in seguito, ha presentato reclamo contro la sentenza di fallimento alla Corte di Appello di Trieste. A quel punto, la curatrice ha chiesto una nuova offerta a Giuliane srl, ma non è arrivata. La curatrice, entro sessanta giorni, ha provveduto a recedere dal contratto di affitto di azienda e ha sospeso, a partire dal 6 aprile, tutti i dipendenti dall’attività. Ora Cojutti si sta muovendo per la cassa integrazione».
La curatrice fallimentare, interpellata, commenta: «Entro sessanta giorni dal deposito della sentenza di fallimento, le parti dovevano esercitare il diritto di recesso dal contratto, atteso che lo stesso contratto in corso era finalizzato alla procedura di concordato e non era valido ai fini della procedura fallimentare.
Non avendo ricevuto offerte di acquisto e nemmeno modifiche del contratto in essere, la procedura ha dovuto recedere dal contratto, in quanto incompatibile con gli interessi della procedura fallimentare. E’ stato un atto dovuto». Pertile sottolinea la difficile situazione del settore. «I cali del mercato sono vicini all’80% - dice -. Questa situazione ha reso difficile la sopravvivenza dell’azienda.
E’ stato necessario ridurre l’organico, una scelta non facile. Chi è uscito ha avuto tutti gli ammortizzatori sociali. Giuliane srl ha cercato di dare continuità all’azienda. Le commesse ci sono, il lavoro anche. La scelta di recedere non è obbligatoria. Speravamo ci fosse continuità. Il 15 marzo c’è stata, da parte di Giuliane dmp, la richiesta di annullamento della sentenza, che arriverà a breve. Volevamo attendere la fine del procedimento prima di fare un’offerta. Speriamo che il ricorso venga accolto. Nel frattempo, abbiamo chiesto di poter lavorare almeno per ultimare le commesse».
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