Renata, l’artista del latte più brava in Fvg: "Disegno nelle tazzine"

UDINE. È la regina dei cappuccini in Friuli Venezia Giulia perché con il latte riesce a disegnare forme uniche nel loro genere. Lei è Renata Zanon e lavora al bar “Ai Faggi”, in via Forni di Sotto. La sua è una specialità. Una passione che è diventata un mestiere e ora è pronta a divulgare il suo sapere ad altri baristi.
È infatti l’unica in regione ad aver superato il livello “red” della Latte Art Grading System, una certificazione internazionale delle competenze dei baristi per quanto riguarda l’arte del latte valida in 16 Paesi del mondo. «Non volevo essere una barista qualunque e mediocre – confessa –. Volevo distinguermi e così ho conseguito questa specializzazione».
Renata ha 31 anni e ha iniziato dietro il bancone quando aveva solo 15 anni. «Un po’ per necessità perché sono diventata presto mamma e siccome non potevo studiare ho deciso di intraprendere questa strada. L’unica che sapevo fare in quel momento – spiega –. La più veloce per poter prendere qualche soldo ed essere un po’ indipendente».
L’intuizione è arrivata 5 anni fa. «Non volevo accontentarmi – racconta –. Girando su internet ho letto che esisteva l’Accademia italiana maestri del caffè con sede a Brescia. Mi sono iscritta e ho raggiunto il livello massimo a novembre dello scorso anno diventando anche trainer della scuola».
Renata, però, da tipa tosta quale è e convinta dei propri mezzi, ha deciso di mettersi nuovamente alla prova. Contemporaneamente ha iniziato il corso della “Latte Art Grading System”.
Il 13 dicembre ha superato brillantemente i primi due livelli (bianco e giallo) e il 9 marzo ha tagliato il traguardo successivo simboleggiato dalle tazze verde e rossa che espone orgogliosamente in vetrina dietro al bancone e vicino alla macchina del caffè. «Ogni livello prevede un grado di difficoltà maggiore nella forma dei disegni.
La tazza rossa consiste nella formazione della “rosetta tulip” (quella nella foto con la dedica al Messaggero Veneto) che deve sottostare a criteri di simmetria e contrasti precisi tra latte e caffè».
Maneggiando il brico del latte e tenendo in mano la tazza del caffè, Renata è diventata una vera artista e ora può fregiarsi di avere in mano un master – unica in Friuli Venezia Giulia – che altri baristi non hanno. «Con il passaparola i clienti sono aumentati.
Il bar è diventato un punto di riferimento per i più curiosi e anche i più esigenti – sorride – perché non mancano le richieste più disparate e stravaganti. Mi chiedono di disegnare animali. C’è anche chi mi ha chiesto di realizzare un fenicottero in volo sul Matajur. Ma lo fanno per prendermi in giro. Non sono mica una pittrice».
C’è invece una tecnica precisa e “nessun trucco”, aggiunge Renata. «Il latte va montato in un determinato modo – dice – non va servito né bollente né troppo freddo.
Così diventerà non solo bello da vedere ma anche più buono. Il resto – continua – lo spiegherò ai miei prossimi allievi perché ho intenzione ora di creare corsi per chi ha voglia di intraprendere questa strada. Il mio consiglio è quello di non essere mai banali. Anche un semplice caffè, se servito in un determinato modo, può regalare enormi soddisfazioni».
La sua infatti è una sfida che continua. «Non mi accontento della tazza rossa. Voglio arrivare a quella nera e a quella oro, il massimo livello.
E voglio allenarmi per raggiungere il massimo. Ogni giorno dedico quando sono al lavoro alcuni minuti a questa specialità. Sono una perfezionista. Mio marito è contento e mi sostiene. I miei due figli vanno orgogliosi della loro mamma anche se sono spesso in giro per l’Italia e non riesco a stare molto con loro».
Buona colazione.
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