Regista in carcere, festival culturale in sospeso

La manifestazione di Cinemando, diretta da Varisco, aveva ricevuto 20 mila euro dal Comune e 2 mila da Fondazione Friuli

La reazione generale alla condanna per adescamento di minori e all’arresto è stata di sconcerto, incredulità. Perché Alessandro Varisco, direttore del Pordenone international film festival (Piff), in città era riuscito a ottenere fiducia e credibilità, anche da parte delle istituzioni locali.

Il festival diretto da Varisco (presieduto da Cinemando), alla sola seconda edizione vantava un elenco di collaborazioni e partner importanti. E anche di sostegno economico. Lo scorso anno, per la prima edizione, il Comune aveva dato, attraverso contributi straordinari del sindaco, 6 mila euro. Quest’anno la cifra è salita a 20 mila, segno che anche la fiducia era cresciuta. Altri duemila euro da Fondazione Crup.

«Sono rimasto malissimo e senza parole – ammette il sindaco Alessandro Ciriani –. Con noi si è sempre comportato in modo professionale e cortese, è stato molto collaborativo e ha mostrato competenza nel suo lavoro. Come Comune facciamo un controllo molto stretto in caso di affidamenti diretti, ma in questo caso il contributo è stato dato alla manifestazione, non alla persona. Tra l’altro il festival è andato benissimo». Cosa sarà del “Piff” a questo punto? «La notizia è fresca. Parlerò con il resto dello staff della manifestazione per capire che idee abbiano. Certo che, il progetto di irrobustimento dell’evento che avevamo immaginato, oggi appare difficile».

In municipio Varisco era arrivato tramite l’associazione Panorama. «In realtà noi gli abbiamo solo fornito un supporto logistico all’inizio – spiega Gianni Furlan –, una collaborazione che diamo a molte persone. L’associazione non è stata coinvolta nel festival. Di lui posso solo dire che con noi si è sempre comportato in modo corretto. Ovviamente non avevamo idea che avesse pendenze con la giustizia. È stato un fulmine a ciel sereno». —

M.Mi.

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