Realizzato da tre amici con materiali di recupero: ecco il presepe ecologico di Fiaschetti
L’allestimento nella frazione di Caneva comincia a febbraio e culmina con l’apertura, la notte della vigilia di Natale
![Il presepe realizzato con materiali di recupero a Fiaschetti di Caneva](https://images.messaggeroveneto.it/view/acePublic/alias/contentid/1g2yscczr8gcizl8w1s/0/image.webp?f=16%3A9&w=840)
Andar per presepi: in questo periodo una forma di turismo fuori porta. E oltre, che vede stuoli di appassionati e di curiosi impegnati in una sorta di pellegrinaggio tra borghi e località di Veneto e Friuli in cerca di presepi, appunto.
Se ne trovano di tutti i tipi, di tutte le dimensioni, di tutti i materiali: più o meno elaborati, più o meno o originali, sono ugualmente pieni di poesia. Come il presepe di Fiaschetti, frazione di Caneva, che da trent’anni tre infaticabili amici – Claudio Rigo, Vanni Tomasella e Bruno Feltrin – progettano e costruiscono con cura e creatività. Ognuno ha un compito preciso: Claudio si occupa di facciate, muri e strade, mentre tutte le parti in legno sono affidate a Bruno e i paesaggi rocciosi e il verde a Vanni.
«Usiamo solo materiali poveri e di recupero – spiega Rigo –. Per esempio, i miei muri sono fatti con pezzi di imballaggio in polistirolo che io poi lavoro con il gesso; dalle cassette di frutta e verdura ricaviamo travi, balconi, mobili; vecchi chiodi e pezzi di metallo vengono trasformati in lampioni, insegne e altro. Tutto può essere utile e trovare un nuovo utilizzo, perfino i rami o i tralci di piante seccate o i resti di potatura trovano spazio, diventando arbusti e alberi del nostro paesaggio».
Il presepe di Fiaschetti di Caneva, che si trova in un locale dietro la chiesa parrocchiale, copre 40 metri quadrati, con 8 metri di profondità e 5 di larghezza. Tutto è realizzato a mano, tranne le statuine: dalle tegole dei tetti – 8 mila pezzi in argilla o pasta da modellare – alle zucche ammucchiate al mercato alle tendine delle finestre lavorate all’uncinetto dall’amica Antonietta.
Il vigneto che si estende sul fondo del presepe è stato fatto con i rami ben ripuliti di un vecchio rosmarino che si è seccato e il laghetto in primo piano, che rievoca le verdi profondità del Gorgazzo, è coperto da una lastra di resina trasparente sotto la quale sono imprigionati dei vecchi muschi a mo’ di alghe. E le pecore che si fanno pazientemente tosare sono ricoperte di vera lana regalata da un pastore di passaggio a Fiaschetti con il suo gregge.
Una volta smontato il presepe, in febbraio, i tre amici non perdono tempo e ricominciano a cercare nuovi spunti e a lavorare. «Ogni settimana ci incontriamo – spiega ancora Claudio Rigo – confrontiamo le idee che ci vengono soprattutto andando in giro a fotografare gli scorci che ci piacciono e che poi riproduciamo. Le case del nostro presepe sono quasi tutte ispirate a quelle di Coltura».
Per il prossimo anno hanno già in mente alcune importanti novità che porteranno a un significativo ampliamento del presepe: «Vogliamo che i visitatori vengano letteralmente circondati dalle nostre costruzioni e ne possano ancor meglio scoprire e apprezzare particolari e curiosità».
Il presepe di Fiaschetti sarà inaugurato martedì 24 dicembre, alle 21, e sarà visitabile nei pomeriggi dei giorni feriali, dalle 14 alle 19, e nei festivi tutto il giorno.
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