Razzia d’armi da guerra al museo storico di Timau
Sono spariti 2 fucili e un mitragliatore, ma anche 20 giornali del periodo 1914/1916 dal museo storico di Timau. Due uomini mascherati sono stati ripresi dalle telecamere: si teme un furto su commissione.

PALUZZA. Fucili e mitragliatori sottratti dai soliti ignoti dal Museo della Grande guerra di Timau di Paluzza. Un furto parrebbe su commissione, perpetrato da due individui mascherati nella notte fra venerdì e sabato nel museo dell’alta valle del But,a Timau, che conserva i reperti delle vicende belliche del 1915-18 nella zona di Pal Piccolo, Pal Grande e Freikofel al confine fra Austria e Italia.
Ad accorgersi del fatto ieri mattina i custodi della sede museale mentre si accingevano ad aprire al pubblico l’edificio. I ladri sono entrati nel museo dal retro, utilizzando delle impalcature per permettere alcuni lavori di restauro e rinnovamento delle mura perimetrali dell’edificio. Dopo essersi introdotti nei locali attraverso una finestra, i malintenzionati sono scesi una ripida scala sino all’altezza delle sale espositive nelle quali sono penetrati forzando una porta d’accesso.
«I ladri- ammette il direttore del Museo Lindo Unfer- sono stati ripresi delle telecamere, esterne ed interne, di sorveglianza in funzione nei locali».
Due uomini, secondo le sue testimonianze, con il volto incappucciato, sarebbero stati ripresi sui video, consegnati agli inquirenti che seguono le indagini. «I ladri sono entrati in azione verso le 3 di mattina di ieri e hanno ispezionato a lungo, per oltre un’ora, l’interno dei locali. Pareva- spiega Unfer- sapessero quello che cercavano». Le attenzioni dei due ladri si sono incentrati su due fucili e un fucile mitragliatore, che sono stati rubati e su una mitragliatrice Breda 37 abbandonata sulle scale in quanto troppo pesante e ingombrante per essere trafugata all’estero attraverso gli stessi stretti spazi attraverso i quali i ladri si erano introdotti precedentemente nel museo.
Armi queste che sono arrivate al Museo, in comodato gratuito da parte dell’arsenale di Terni. L’amministrazione museale aveva quindi provveduto a disattivare, denunciare all’autorità di polizia e fotografate, assieme ai numeri di serie, tutte le armi ricevute in prestito,e quindi anche quelle depredate. Oltre alle armi sono state razziate pure alcune pubblicazioni,una ventina, originali, per lo più quotidiani: Italia, Corriere d’Italia e Corriere delle Sera, che riportavano i fatti bellici accaduti in zona negli anni 1914-1917. Il direttore ritiene che si tratti di un furto su commissione, in quanto pare che i malviventi sapessero dove cercare e cosa cercare, forse sulle basi di una ispezione precedente, o con la complicità di un basista.
La denuncia è stata fatta ai carabinieri di Paluzza che indagano a 360 gradi sul caso. Il museo contiene oltre 2.000 reperti, testimonianze, fotografie documentano le drammatiche vicende della Grande Guerra sul fronte denominato La zona Carnia.
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