Rapinatore messo in fuga dai calciatori

Fontanafredda, aggredito un operaio alla stazione ferroviaria: lo scippatore abbandona il bottino inseguito da 4 ragazzi
Di Andrea Sartori

FONTANAFREDDA. Viene aggredito alla stazione ferroviaria di Fontanafredda, il rapinatore riesce a prendergli il borsello, ma nei paraggi c’erano quattro calciatori della squadra del paese: avvistato il malvivente, appena hanno accennato a un inseguimento, quest’ultimo ha lasciato sul posto la refurtiva e se l’è data a gambe.

Il tutto è accaduto poco dopo le 20.30 di mercoledì. Pochi minuti prima un operaio di Fontanafredda, S.T., 42 anni, era salito su un treno regionale alla stazione di Pordenone. Appena è sceso, gli si è avvicinato un uomo, anch’egli sceso dal treno (al cui interno, se non già prima di salire, probabilmente aveva scelto la sua “preda”): ai carabinieri del nucleo radiomobile di Sacile è stato descritto come una persona sui 30-35 anni, di colore. Non era armato, ma ha aggredito violentemente S.T.. L’ha scaraventato sui binari, intimandogli: «dammi i soldi e il cellulare o ti ammazzo». S.T. non ha avuto il tempo di ragionarci su: l’aggressore è riuscito a prendere il borsello che S.T. aveva con sè e si è dato alla fuga. Nel frattempo, erano arrivati sulla banchina quattro ragazzi, due maggiorenni e altrettanti minorenni, residenti in provincia di Udine: calciatori del Fontanafredda, che milita in serie D. Tra loro, anche il capitano.Dovevano prendere il treno delle 20.50 per rientrare a casa, dopo la serata di allenamento con la loro squadra. Pioveva a dirotto, così si sono riparati sotto una tettoia. A un certo punto, dai binari è risalito un uomo, che si è diretto verso di loro. Una scena che li ha lasciati di sasso: non riuscivano a capire se fosse una persona che aveva bisogno d’aiuto o un poco di buono. Era, invece, S.T., che chiedeva loro un cellulare per chiamare le forze dell’ordine. Ha riferito ai quattro: « un ragazzo di colore mi ha spinto sui binari». All’inizio quasi non ci credevano, pensavano a un tentativo di furto ai loro danni, ma alla fine hanno capito che era tutto vero e gli hanno prestato il telefono, con cui S.T. ha chiamato il 112. Contemporaneamente, i ragazzi hanno notato un uomo, a una cinquantina di metri da loro: esaminava il contenuto di un borsello che aveva in mano (dove, a quanto pare, non c’era alcunché di valore). Accortosi dei giovani che lo osservavano e che stavano iniziando a muoversi verso di lui, ha lasciato a terra il borsello.

In pochi istanti sono arrivati i carabinieri del Norm di Sacile, che hanno raccolto le testimonianze dell’operaio aggredito e dei ragazzi che – con solo dieci minuti di ritardo sulla tabella di marcia – hanno potuto salire sul loro treno e far ritorno a casa. L’aggressore non è ancora stato identificato: i militari dell’Arma stanno raccogliendo tutti gli elementi utili per individuarlo, comprese eventuali immagini della videosorveglianza.

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