Rapina alle poste: c’è un arresto Fermato un uomo a Roma

I carabinieri stanno indagando per capire se è responsabile oltre che del colpo di Grado di altri due a Udine Si tratta di un 45enne originario della Sicilia. Sequestrati documenti falsi e alcuni biglietti ferroviari
Di Elisa Michellut
Bonaventura Monfalcone-11.11.2016 Rapina alle Poste-Via Caprin-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-11.11.2016 Rapina alle Poste-Via Caprin-Grado-foto di Katia Bonaventura

GRADO. È un quarantacinquenne siciliano già noto alle forze dell’ordine, Piero Monaco, l’autore della rapina messa a segno all’ufficio postale di via Caprin, la scorsa settimana, in centro a Grado. Il malvivente è stato fermato a Roma. Era su un treno diretto a Napoli, in possesso di una carta d’identità falsa. Attualmente si trova in carcere nella capitale, in stato di fermo. Gli inquirenti in conferenza stampa avevano mantenuto riserbo sull’identità dell’uomo, ben conosciuto però nel palazzo dove viveva in affitto a Grado: molti nel condominio sapevano che era un collaboratore di giustizia.

Gli inquirenti stanno indagando per capire se si tratta della stessa persona che, recentemente, ha messo a segno due rapine a Udine, nel’ufficio postale della zona Rizzi e Villaggio del Sole. Per il momento i soldi non sono stati trovati. L’ipotesi è che il 45enne possa averli nascosti a casa di un conoscente durante uno dei suoi numerosi spostamenti in diverse parti d’Italia, prima di essere fermato.

Lo scorso 11 novembre, con il volto travisato da un passamontagna e con indosso pantaloni della tuta neri e un giaccone scuro, il siciliano era entrato nella posta centrale di Grado alle 8.20. Dopo aver minacciato due dipendenti e la direttrice con un coltello da cucina, si era fatto consegnare 6 mila euro in contanti per poi allontanarsi a piedi. Quattro giorni dopo, i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Gorizia, con la collaborazione dei colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale di Roma, al termine di prolungate ricerche condotte su tutto il territorio nazionale, hanno dato esecuzione al provvedimento di fermo, emesso dalla Procura di Gorizia.

Le indagini sono state condotte dal Nucleo investigativo di Gorizia, dalla Compagnia di Monfalcone e dalla stazione di Grado. Dopo aver visionato una parte delle immagini delle telecamere presenti nella zona, gli investigatori sono riusciti a ricostruire il percorso compiuto dal rapinatore, prima e dopo la rapina. All’interno di un cassonetto delle immondizie, in via Roma, inoltre, sono stati trovati il coltello da cucina, con lama di circa 20 centimetri, il passamontagna utilizzato per travisare il volto e il giaccone scuro. Nell’abitazione dell’uomo, un appartamento in affitto in via Volta, al civico 7, a seguito di perquisizione, sono stati sequestrati una felpa a righe colorate, un paio di pantaloni neri e un marsupio dello stesso colore, compatibili con gli indumenti indossati dal rapinatore. Solo grazie alla comparazione del coltello trovato nel cassonetto e utilizzato per la rapina con la foto scattata in occasione dell’inventario dei beni effettuato dal proprietario prima dell’accesso del fermato nell’appartamento, è stato possibile disporre di tutte gli elementi necessari affinché la Procura potesse emettere il provvedimento cautelare. Al momento dell’arresto sono stati sequestrati anche alcuni documenti falsi (una carta d’identità e 2 tessere sanitarie), intestati a soggetti italiani e stranieri inesistenti, e alcuni biglietti ferroviari utilizzati dall’autore della rapina per allontanarsi dopo la perquisizione dei carabinieri.

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