Raffica di controlli multe a Lignano e Sappada verifiche nei campeggi

Tre le sanzioni in provincia di Udine: un cliente trovato senza il Green pass  In due giorni accertamenti su oltre mille cittadini e 155 attività commerciali
Elisa Michellut

lignano

Raffica di controlli, in Friuli, nel fine settimana di Ferragosto. Due i locali multati, a Lignano e a Sappada, in un caso per mancato utilizzo del Green pass da parte di un cliente e nell’altro per irregolarità legate al rispetto della normativa anti contagio. Polizia di Stato, polizia locale, carabinieri e Guardia di Finanza, sabato, in provincia di Udine, hanno controllato in tutto 643 persone e 127 attività ed esercizi commerciali. Domenica, invece, sono state controllate 532 persone e 28 attività ed esercizi commerciali e in questo caso non sono state riscontrate irregolarità.

Sabato sera, a Lignano, un uomo è stato multato dalla polizia di Stato della Questura di Udine perché si trovava all’interno del locale la Taverna di via Lilienfeld, senza Green pass e senza indossare la mascherina. Sanzionato per omesso controllo il titolare. Per entrambi 400 euro di multa. «Nel momento – spiega il titolare del locale lignanese, Francesco Dalle Crode – in cui le forze dell’ordine stavano effettuando il controllo è entrato un cittadino straniero, che voleva recarsi nella zona delle slot machines, da una porta destinata all’uscita e per questo è sfuggito alla vista del ragazzo che effettua le verifiche dei Green pass all’entrata. Ho tirato le orecchie ai dipendenti. Una nostra mancanza». A Sappada, invece, nella notte tra sabato e domenica, i carabinieri di Forni Avoltri assieme ai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tolmezzo, hanno multato per assembramento il titolare del locale “Al solito posto” di Borgata Bach, Vincenzo Giacobbi. «Siamo l’unico locale aperto di notte a Sappada e gli ingressi sono contingentati – commenta il titolare –. Dentro avevamo una cinquantina di persone e fuori c’era la fila per entrare. L’assembramento era inevitabile per poter effettuare le verifiche». A Lignano, nel fine settimana, sono stati organizzati controlli congiunti, coordinati dalla Questura di Udine, cui hanno preso parte polizia, carabinieri, Guardia di finanza con le unità cinofile, polizia locale e Capitaneria di porto. Settantasei le persone sottoposte a verifiche nella località balneare per il rispetto della normativa anti contagio. A Udine, nel pomeriggio di sabato, in Borgo Stazione, le forze dell’ordine hanno controllato tutte le sale gioco. Non sono emerse irregolarità. Verifiche a tappeto nei locali anche in via Poscolle, sempre a Udine. Anche in questo caso tutto in regola. Nel capoluogo friulano, in ventiquattr’ore, sono state controllate 200 persone, nessuno è stato sanzionato. Quaranta i cittadini sottoposti a verifica a Cividale. Nessuna multa. Quattordici gli accertamenti effettuati nelle attività a Tolmezzo. Tutto in regola. «Il bilancio è positivo – il commento della Questura –. Problemi a livello di sicurezza pubblica non ce ne sono stati. La gente si è abituata a esibire il Green pass e i titolari dei locali collaborano. Non abbiamo registrato proteste o lamentele. Ci sono stati tanti controlli e poche sanzioni e questo significa che il messaggio è stato veicolato correttamente».

Controlli anche nei campeggi e villaggi turistici. Dal 26 luglio al 10 agosto i carabinieri del Nas di Udine hanno passato al setaccio campeggi e villaggi turistici della regione. Otto in tutto le verifiche, cinque in provincia di Udine. Al campeggio Dolomiti Village di Comeglians è stata riscontrata una irregolarità di tipo procedurale che riguarda l’utilizzo di un magazzino. Sono in corso accertamenti. «Ci hanno richiesto ulteriore documentazione – spiega il titolare Eros Bincoletto – in merito a un magazzino esterno alla struttura che utilizziamo per custodire attrezzature da cucina». Nessuna irregolarità per quanto concerne la normativa Covid. Multa di 2 mila euro per una violazione amministrativa in un campeggio di Grado. Due titolari di villaggi turistici delle province di Trieste e Pordenone sono stati, invece, segnalati all’autorità giudiziaria per irregolarità che riguardano la sicurezza sui luoghi di lavoro.—





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