Quell’“iniquo” non piace: «Inaccettabile»

«Può il prefetto di Gorizia, rappresentante dello Stato, concedere il suo patrocinio ad una manifestazione che viene pubblicizzata definendo “iniquo” un trattato di pace approvato con legge dello...

«Può il prefetto di Gorizia, rappresentante dello Stato, concedere il suo patrocinio ad una manifestazione che viene pubblicizzata definendo “iniquo” un trattato di pace approvato con legge dello Stato?».

A chiederselo è Roberto Criscitiello, candidato sindaco della Sinistra Unita, evidenziando “quell’aggettivo” che compare nelle prime righe del volantino sulla celebrazione del Giorno del Ricordo, recante i loghi di Angvd, Lega Nazionale, Comune di Gorizia e, appunto, prefettura di Gorizia.

«Questo aggettivo, inaccettabile, rientra in un modo di fare “ricerca storica” che la recente archiviazione del caso della “foiba” di Corno di Rosazzo ha inequivocabilmente bocciato», prosegue Criscitiello. «Noi non contestiamo il diritto di commemorare i propri familiari massacrati barbaramente. E sia chiaro una volta per tutte, nessuno nega le uccisioni di civili e di pubblici ufficiali italiani nei nostri territori alla fine della seconda guerra mondiale. Ma accanto a questi fatti deve essere raccontato anche come gli “Italiani brava gente” parteciparono all’invasione della Yugoslavia nel 1941, recintarono Lubiana trasformandola in un lager, distrussero villaggi, massacrarono civili sloveni, deportarono a Gonars e in altri campi di concentramento centinaia di persone. Il recepimento del Trattato di Pace di Parigi da parte del governo italiano nel 1947 e la sua ratifica nel 1952 hanno il significato di un’ammissione di responsabilità per quei crimini di guerra. Per questo chiediamo al prefetto di revocare il patrocinio».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto